https://press.socint.org/index.php/home/issue/feedSocietà Italiana di Intelligence2024-10-23T20:41:08+02:00Società Italiana di Intelligencepress@socint.orgOpen Monograph Press<p>La Società Italiana di Intelligence (SOCINT) è un'associazione scientifica senza fini di lucro, il cui obiettivo è quello di promuovere la cultura e lo studio dell'intelligence in Italia.</p>https://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/107Sufismo e Islamismo2024-10-23T20:41:08+02:00Francesco Alfonso Leccesepress@socint.org<p><em>Sufismo e Islamismo</em> descrive la complessa funzione religiosa, sociale e politica del Sufismo all'interno delle società islamiche, e analizza la nascita dell'Islamismo ponendo l'accento sulla contrapposta visione della società di queste due correnti dell'Islam. L'Islamismo sembra rappresentare, in tal senso, una reinvenzione contemporanea dell'Islam, da religione a ideologia totalitaria - per l'appunto, l'Islamismo - in cui il fulcro della Credo non è più la Fede in Dio ma l'interpretazione dell'Islam come sistema totalizzante.</p> <p> </p> <p><strong>Note biografiche dell'autore</strong></p> <p>Francesco Alfonso Leccese, PhD in Islamistica presso l’Università di Napoli L’Orientale nel 2007, ricopre la posizione di Professore Associato di Storia dei paesi islamici presso il Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria. I suoi interessi di ricerca spaziano dalla storia e istituzioni del mondo musulmano, al sufismo in contesto islamico e in Occidente, al pensiero islamico moderno e contemporaneo.</p> <p>Ha pubblicato due monografie: <em>Sufi Network. Le confraternite tra globalizzazione e tradizione </em>(2017) e<em> Il santo Sufi della Valle del Nilo. Saykh Muhammad 'Uthman 'Abduhu al-Buhani (1904-1983) e la tariqa Burhaniyya</em> (2017). Ha partecipato a volumi collettanei: <em>Routledge Handbook of Islam in the West</em> (2022), <em>Jihad. Definizioni e riletture di un termine abusato</em> (2019), <em>Storia del pensiero politico islamico dal Profeta Muhammad ad oggi</em> (2017) e ha pubblicato articoli in riviste accademiche, tra cui <em>Oriente Moderno, Annali dell'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale" - Sezione Orientale, AION e Kervan.</em> International <em>Journal of African and Asian Studies. </em></p> <p>E' responsabile dell'Unità di Ricerca dell'Università della Calabria del progetto PRIN 20222ZRMFZ dal titolo <em>"Islamic Literature in Sub-Saharian Africa: Themes, Genres and Publics".</em></p> <p> </p> <p><strong>Direzione editoriale:</strong> Alice Felli </p>2024-10-23T00:00:00+02:00Copyright (c) 2024 Francesco Alfonso Leccesehttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/106Quaderni di Cyber Intelligence #62024-08-23T08:01:32+02:00Società Italiana di Intelligence (SOCINT)press@socint.orgICT Security Magazinepress@socint.orgGen. C.A. Franco Federicipress@socint.orgMattia Sicilianopress@socint.orgAndrea Leonipress@socint.orgFlavio Marangipress@socint.orgAchille Pierre Paliottapress@socint.orgDario Alessandro Maria Sgobbipress@socint.orgDaniele Frascapress@socint.orgAntonio Piccirillopress@socint.orgFrancesco Schifillitipress@socint.orgFabrizio D'Amorepress@socint.orgGiorgio Martellinopress@socint.org<p>Il <strong>6° Quaderno di Cyber Intelligence “Space Security”</strong> offre un’esplorazione approfondita delle sfide legate alla <strong>cybersecurity nel settore spaziale.</strong> Attraverso l’analisi di esperti del settore, il testo mette in luce l’intreccio complesso tra cyberspazio e spazio extra-atmosferico, evidenziando le principali vulnerabilità e delineando efficaci strategie di difesa.<br />Nel dettaglio, il white paper esamina le <strong>minacce cibernetiche che gravano sulle missioni spaziali,</strong> analizza la <strong>governance del programma spaziale europeo</strong> e affronta temi specifici come il <strong>GPS spoofing e l’ingegneria della sicurezza.</strong> Inoltre, viene dedicata particolare attenzione alla sicurezza della<strong> supply chain,</strong> un elemento cruciale per garantire l’integrità delle infrastrutture spaziali.<br />Il documento sottolinea l’importanza di adottare un approccio integrato e collaborativo per proteggere queste infrastrutture critiche, enfatizzando la necessità di innovazione continua e cooperazione internazionale per affrontare le sfide sempre più complesse nel settore spaziale.</p> <p>Nella prefazione, il <strong>Gen. C.A. Franco Federici,</strong><em> Consigliere Militare del Presidente del Consiglio dei Ministri,</em> sottolinea come lo spazio, un tempo considerato un santuario inviolabile, sia ora riconosciuto come un dominio vulnerabile alle minacce cibernetiche e di guerra elettronica evidenziando l’importanza di questa consapevolezza, soprattutto in un contesto di crescenti tensioni internazionali.</p> <p><strong>Mattia Siciliano</strong>, <em>Presidente della Commissione Studi Cyber Threat Intelligence & Cyber Warfare,</em> nell’introduzione ribadisce l’importanza cruciale della sicurezza spaziale e della convergenza tra sistemi terrestri e spaziali, sottolineando la necessità di un approccio integrato per affrontare le sfide di sicurezza in questi domini interconnessi.</p> <p><strong>Andrea Leoni,</strong><em> Cyber Security Manager,</em> esplora l’intreccio tra cyberspazio e spazio extra-atmosferico, analizzando come entrambi siano sfruttati dagli Stati per raggiungere obiettivi strategici in vari ambiti, identificando cinque aree chiave: Sicurezza Nazionale e Difesa; Comunicazioni Globali; Navigazione e Gestione del Traffico; Meteorologia e Monitoraggio Ambientale; Sviluppo Economico.</p> <p><strong>Flavio Marangi,</strong> <em>Partner di Balance S.r.l. e Leader della “Business Unit di Risk, Governance & Compliance”,</em> approfondisce le sfide e le strategie necessarie per proteggere le missioni spaziali dalle minacce cibernetiche, concentrandosi sugli attacchi satellite-to-satellite. Marangi descrive questi attacchi come interferenze dirette, alterazioni o spoofing dei dati, e tecniche di guerra elettronica per degradare le capacità di comunicazione e navigazione. Egli sottolinea la necessità di un approccio coordinato che integri tecnologie avanzate di cybersecurity, collaborazione internazionale e politiche di sicurezza olistiche.</p> <p><strong>Achille Pierre Paliotta</strong>, Ricercatore senior della <em>Struttura Mercato del Lavoro dell’INAPP (ex ISFOL)</em> e <strong>Dario Alessandro Maria Sgobbi</strong>, <em>Consulente del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti</em>, affrontano le sfide e le strategie per garantire l’autonomia spaziale italiana, evidenziano l’importanza di sviluppare capacità autonome per proteggere le infrastrutture spaziali nazionali dalle minacce cibernetiche. Analizzano inoltre le tecnologie emergenti che possono rafforzare la sicurezza spaziale italiana e propongono misure specifiche per migliorare la resilienza delle missioni spaziali, come l’adozione di protocolli di sicurezza avanzati e la cooperazione internazionale per la condivisione delle informazioni sulle minacce.</p> <p><strong>Antonio Piccirillo,</strong> <em>Programme Officer presso la Commissione Europea, Direzione Generale Defense Industry and Space (DG DEFIS),</em> analizza le strutture di governance e le politiche di sicurezza del programma spaziale europeo. Piccirillo evidenzia l’importanza di una cooperazione stretta tra i paesi membri dell’Unione Europea e la necessità di raggiungere una sovranità tecnologica lungo l’intera catena di approvvigionamento. Egli propone l’adozione di una <em>“legge quadro spaziale”</em> a livello europeo per sostenere la sostenibilità e la sicurezza delle attività spaziali, valorizzando tecnologie emergenti come l’Intelligenza Artificiale e la computazione quantistica.</p> <p><strong>Francesco Schifilliti,</strong> <em>Consulente in Cyber Security & Threat Intelligence,</em> esplora le tecniche e le tattiche utilizzate dai threat actor per compromettere i sistemi spaziali, con particolare attenzione alla supply chain. Schifilliti descrive tecniche come il command injection, il denial of service e le intercettazioni, evidenziando la vulnerabilità della supply chain durante le fasi di produzione e assemblaggio. Egli sottolinea l’importanza di una <em>gestione efficace delle supply chain per ridurre il rischio cibernetico associato.</em></p> <p><strong>Fabrizio D’Amore,</strong> <em>Docente presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, membro del Cyber Intelligence and Information Security Center,</em> affronta il tema del rilevamento del GPS spoofing nei droni, presentando metodi e tecniche per contrastare questa minaccia. D’Amore sottolinea l’importanza di algoritmi avanzati per discriminare tra segnali legittimi e tentativi di interferenza, proteggendo l’integrità delle comunicazioni satellitari.</p> <p><strong>Daniele Frasca,</strong> <em>Security Advisor presso Thales Alenia Space Italia</em>, enfatizza la necessità di progettare e sviluppare sistemi spaziali resilienti, introducendo il concetto di “security by design”. Frasca approfondisce il concetto di resilienza, suggerendo sistemi ridondanti, soluzioni di continuità operativa e preparazione per il ripristino rapido delle funzioni compromesse.</p> <p><strong>Giorgio Martellino,</strong> <em>Avvocato e Giurista d’impresa,</em> analizza il caso specifico di Avio S.p.A. per evidenziare l’importanza della sicurezza nella supply chain e le strategie adottate per mitigare i rischi. Martellino descrive le strategie adottate da Avio S.p.A., inclusi <em>protocolli di sicurezza avanzati, segregazione della rete e rafforzamento degli endpoint.</em></p>2024-08-23T00:00:00+02:00Copyright (c) 2024 Società Italiana di Intelligence; ICT Security Magazinehttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/105Ontologia del Conflitto Asimmetrico in Epoca Globalizzata2024-08-02T09:24:09+02:00Ivano Chiumarulopress@socint.org<p>Il presente elaborato si sviluppa a partire dall’analisi del concetto di “asimmetria” nelle guerre del mondo globalizzato. L’analisi dell’attuale scenario strategico, insidioso e indefinito, mostra come la guerra asimmetrica nasca dal configurarsi di una disparità con un avversario organizzativamente, tecnologicamente e militarmente più specializzato, a partire da un contesto di erosione del potere ordinatore stato-nazionale e del tradizionale monopolio dell’uso della forza.</p> <p>Nel primo capitolo si individueranno le nuove forme di organizzazione e configurazione della violenza organizzata, comparandone la via occidentale ed extra-occidentale, per stabilirne i criteri di esistenza a partire da un linguaggio formale. </p> <p>Nel secondo capitolo, partendo dall’analisi di Mary Kaldor sulle “nuove guerre” ed il processo regressivo dello stato moderno innescato dalla globalizzazione, si analizzerà la diffusione di una nuova politica delle identità particolaristiche, per procedere così con l’analisi di una nuova forma di organizzazione sociale chiamata “oikocrazia”, neologismo di Fabio Armao usato per indicare il prodotto di una società rete basata sul clan.</p> <p>Nel terzo nonché ultimo capitolo si verificherà se le premesse teoriche definite nei capitoli precedenti siano applicabili ad Hezbollah, caso di studio per antonomasia nell’ambito degli attori e dei conflitti asimmetrici. Partendo quindi dall’analisi della genesi, dell’ideologia, dell’organizzazione, dell’evoluzione e dei metodi impiegati per finanziarsi e muovere guerra del Partito di Dio, si cercherà di rintracciare un percorso coerente tra lo sviluppo di questo <em>network </em>di potere con la prassi e la struttura del clan.</p> <p> </p> <p><strong>Nota biografica sull'Autore</strong>:</p> <p>Ivano Chiumarulo ricopre ruoli in ambito Offensive Security e Cyber Intelligence in società di consulenza ICT. Ha un percorso formativo multidisciplinare, avendo conseguito una laurea in Criminologia e successivamente una in Sicurezza Internazionale. Ha continuato la sua formazione approfondendo tematiche di Human Intelligence e l'analisi di fenomeni come lo spionaggio industriale e l'ingerenza di attori stranieri sul sistema paese.</p> <p>Appassionato di Open Source Intelligence (OSINT), Offensive Security e Red Teaming, è attivamente coinvolto nella ricerca sulle nuove metodologie offensive adottate nel panorama delle minacce e le loro implicazioni nelle realtà aziendali. Attualmente (2024) partecipa alle attività di ricerca della <strong>Commissione di Studio su Cyber Threat Intelligence e Cyber Warfare della Società Italiana di Intelligence (SOCINT).</strong></p>2024-08-02T00:00:00+02:00Copyright (c) 2024 Ivano Chiumarulohttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/104Raccolta dei Comunicati Stampa delle Lezioni della XIII Edizione del Master in Intelligence 2024-07-17T11:24:43+02:00Mario Caligiuripress@socint.org<p>Dall'introduzione di Mario Caligiuri:<br>"Dalle tensioni geopolitiche globali all'impatto dell'intelligenza artificiale, dalla guerra dell'informazione alle nuove frontiere della cybersecurity, la XIII edizione del Master in Intelligence dell’Università della Calabria si conferma un osservatorio d’eccellenza sulle dinamiche che caratterizzano il presente e delineeranno il futuro.<br>Presentare la sesta raccolta consecutiva dei comunicati stampa delle lezioni, ci porta dunque a riflettere su almeno tre aspetti fondamentali.<br>In primo luogo, gli interventi di relatori di caratura internazionale evidenziano la natura culturale dell'Intelligence, ribadendone la necessità sociale, in quanto punto di convergenza della conoscenza.<br>In secondo luogo, l’insieme dei testi costituisce un prezioso granaio di riflessioni, spunti e analisi, che concorrono a rafforzare una cultura italiana dell’Intelligence.<br>In ultimo, la redazione dei resoconti ha visto la partecipazione attiva dei corsisti che hanno avuto l’occasione di perfezionare i temi delle lezioni, approfondendo le informazioni rilevanti, individuando aspetti innovativi e cogliendo i segnali deboli che emergono dalla società.<br>Tra le tematiche affrontate citiamo, per esempio, l'evoluzione dell'Intelligence e il suo contributo alla ricostruzione dell’Italia post-bellica; il fenomeno strutturale della società della disinformazione;1 la guerra delle intelligenze;2; l’incidenza delle tecnologie sulla sicurezza; il ruolo dell'Intelligence nell'analisi geopolitica e nella prevenzione dei conflitti; il collegamento indispensabile tra settore pubblico e privato; le conseguenze etiche e giuridiche delle attività di Intelligence nella società democratiche."<br><br>Comunicati Stampa realizzati da:<br>Raffaele AFFATATO<br>Vanessa AGLIANÒ<br>Andrea BARBIERI<br>Aurelio BONACCI<br>Alice FELLI<br>Matteo FILICE<br>Piero GALANTE<br>Dario LO GIUDICE<br>Matteo MANGIFESTA<br>Gianfranco MARIA<br>Raffaele MANGIARDI<br>Andrea MENEGHETTI<br>Fabiomassimo NOCITA<br>Vittorio PALUMBO<br>Dario PINI<br>Donatello PISANO<br>Pietro RANDI<br>Vincenzo SALSANO<br>Filippo SCHIAVA<br>Jacqueline TACCONELLI<br>Stefano VALENTINO<br>Raimondo VITILLO</p>2024-07-17T00:00:00+02:00Copyright (c) 2024 Mario Caligiurihttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/102Le azioni di Cyber Warfare2024-06-18T08:58:04+02:00Pastore Riccardopress@socint.org<p>La visione olistica dell'ambiente operativo richiede una comprensione completa e dettagliata di tutti i domini in cui si svolgono le attività umane e militari, inclusi terreno, mare, aria, spazio e ciberspazio. Quest'ultimo, un dominio emergente e cruciale, non riguarda solo le infrastrutture informatiche, ma anche le persone e le organizzazioni che le utilizzano.</p> <p>La sicurezza informatica e la gestione dei rischi nel ciberspazio sono essenziali, poiché le vulnerabilità in questa dimensione possono avere effetti profondi su tutti gli altri domini.</p> <p>La cyber warfare, una componente chiave di questo ambiente, utilizza tecnologie informatiche per condurre operazioni militari e di intelligence, compresi attacchi cibernetici contro infrastrutture critiche.</p> <p>Le minacce cibernetiche, che includono malware, hacking, phishing, sabotaggio e spionaggio, possono evolversi in attacchi cinetici con conseguenze fisiche.</p> <p>Tale ricerca esplora le principali minacce cibernetico-cinetiche, analizzando rischi e vulnerabilità delle infrastrutture critiche, e offre raccomandazioni per contrastare efficacemente questi attacchi.</p> <p>Attraverso l'analisi di casi di attacchi informatici significativi, si fornisce una panoramica sulle tecniche utilizzate dagli aggressori e le sfide future della cyber warfare, evidenziando l'importanza della cooperazione internazionale e della formazione continua per migliorare la sicurezza globale.</p>2024-06-18T00:00:00+02:00Copyright (c) 2024 Riccardo Pastorehttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/101Intelligence al Polo Nord2024-05-11T09:52:52+02:00Emanuela Somalvicopress@socint.org<p><em>L’Artico è stato, per lungo tempo, una zona del globo distante dai riflettori, oggetto di interesse internazionale di studiosi dedicati alle conseguenze di un surriscaldamento che, proprio ai poli, si verifica con maggior evidenza. Oggi il territorio polare sta rapidamente mutando aspetto e con esso cambiano le prospettive di interesse e gli attori in campo. </em></p> <p><em>Negli anni passati, infatti, il focus internazionale sull’Artico è stato concentrato soltanto sugli effetti dei cambiamenti climatici per i possibili disastri ecologici dovuti allo scioglimento dei ghiacci. Le conseguenze del surriscaldamento globale, nel modificare le caratteristiche geografiche del territorio, hanno contribuito a rendere più agevole la possibilità di accedere alle materie prime quali terre rare e metalli preziosi, gas e petrolio, oltre a rendere sempre più concreta l’ipotesi dell’apertura di nuove vie marittime commerciali e maggiore afflusso turistico, con le relative implicazioni per l’economia globale, specialmente alla luce di una sempre più stretta collaborazione tra Federazione Russa e Repubblica Popolare Cinese. </em></p> <p><em>A fronte di un equilibrio già fragile, la guerra in Ucraina ha avuto quindi un effetto di forte amplificazione delle tensioni tra i Paesi del Consiglio Artico, l’organismo che sin dal 1996 ha garantito la cooperazione, rappresentando una cesura tra la Federazione Russa e gli altri sette Stati, oggi tutti parte dell’Alleanza Atlantica. </em></p> <p><em>Sullo sfondo di tale situazione complessa e in divenire, il ruolo dell’intelligence assume un’importanza decisiva per analizzare i possibili scenari e saperne valutare le conseguenze a tutela dell’interesse nazionale. </em></p> <p><strong><em>La Società Italiana di Intelligence (SOCINT) </em></strong><em>ha ritenuto opportuno, pertanto, creare un<strong> Osservatorio di Intelligence sull’Artico</strong>, ovvero un osservatorio sulle realtà polari, allo scopo di fornire analisi e supporto anche agli enti istituzionali.</em></p>2024-05-11T00:00:00+02:00Copyright (c) 2024 Emanuela Somalvicohttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/100Quaderni di Cyber Intelligence #52024-04-08T18:36:51+02:00Società Italiana di Intelligencepress@socint.orgICT Security Magazinepress@socint.orgRenato Mazzoncinipress@socint.orgAlessandro Manfredinipress@socint.orgMattia Sicilianopress@socint.orgGabriele Minnitipress@socint.orgMassimiliano Alzettapress@socint.orgAchille Pierre Paliottapress@socint.orgMichele Fabbripress@socint.orgFlavio Marangipress@socint.orgFrancesco Arruzzolipress@socint.orgMirko Carusopress@socint.org<p>La<strong> <em>transizione digitale</em> </strong>ci ha posto di fronte a nuove sfide, che non riguardano solo più la sicurezza informatica in senso stretto - applicabile al tradizionale dominio delle <strong>Information and Communication Technologies (ICT)</strong> - bensì, anche il dominio industriale delle <strong>Operational Technologies (OT),</strong> la "fabbrica", le catene di produzione e i relativi sistemi di automazione<strong> (Industrial Control Systems - ICS)</strong> o di supervisione e controllo <strong>(Supervisory Control and Data Acquisition - SCADA),</strong> fino a spingersi all'IIoT <strong>(Industrial Internet of Things).</strong></p> <p>Il perimetro si è spaventosamente ampliato in questo mondo che, fino a qualche tempo fa, ha ritenuto essere immune agli attacchi: dunque, ci troviamo di fronte a <strong>sistemi legacy che potenzialmente sono altamente vulnerabili</strong> perché difficilmente aggiornabili, per ragioni intrinsecamente tecnologiche, ma anche per ragioni di processo legate alla produttività. </p> <p>Occorre dunque, adottare le stesse logiche di sicurezza in entrambi i domini, salvaguardando e tenendo conto delle peculiarità dei due mondi. </p> <p>Questo e molti altri temi affrontati nel <strong><em>Quinto Quaderno di Cyber Intelligence,</em></strong> che vede la prefazione di <strong>Renato Mazzoncini</strong>, <em>CEO di a2a,</em> preambolo di <strong>Alessandro Manfredini</strong>, <em>Presidente di AIPSA,</em> introduzione di <strong>Mattia Siciliano,</strong> <em>Presidente Commissione Studi Cyber Threat Intelligence & Cyber Warfare. </em></p> <p>I contenuti che compongono questo importante documento che tratta della<strong><em> Cyber Security negli ambienti industriali</em> </strong>sono realizzati da:<strong> Gabriele Minniti,</strong> <em>esperto di Sicurezza Informatica e Sicurezza delle Informazioni,</em> <strong>Massimiliano Alzetta,</strong> <em>Sales e Marketing Director presso Lamitex S.p.A.</em>, <strong>Achille Pierre Paliotta,</strong> <em>Ricercatore Senior della Struttura Mercato del Lavoro dell'INAPP (ex ISFOL),</em> <strong>Michele Fabbri,</strong><em> CISO di De Nora,</em> <strong>Flavio Marangi,</strong> <em>Partner di Balance S.r.l. e Leader della "Business Unit di Risk, Governance & Compliance"</em>, <strong>Francesco Arruzzoli,</strong><em> Resp. R&D e Centro Studi Cyber Defense Cerbeyra,</em> <strong>Mirko Caruso,</strong> <em>Esperto in Sicurezza delle Informazioni e Conformità delle Infrastrutture Critiche.</em></p>2024-04-08T00:00:00+02:00Copyright (c) 2024 Società Italiana di Intelligence; ICT Security Magazinehttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/98Spionaggio, Defezioni e Tradimenti2024-03-21T21:27:32+01:00Giuseppe Gaglianopress@socint.org<p>L’intelligence politica ha sempre rappresentato un aspetto fondamentale nelle strategie di sicurezza e diplomazia delle nazioni, dalla Grecia antica fino all’epoca contemporanea. Questo studio esamina l’evoluzione delle pratiche di spionaggio, evidenziando come, nonostante le differenze tecnologiche, le finalità rimangano coerenti: acquisire informazioni cruciali sugli avversari per salvaguardare la propria sicurezza e influenzare gli equilibri di potere.</p> <p>Attraverso esempi storici, viene analizzato il ruolo dell’intelligence nella prevenzione e gestione dei conflitti, sottolineando l’importanza di una corretta interpretazione delle informazioni raccolte. Il confronto tra le tecniche di spionaggio dell’antichità e quelle moderne mostra come la raccolta e la protezione delle informazioni siano rimaste componenti vitali della strategia politica, nonostante l’evoluzione dei metodi.</p> <p>Questa analisi rivela inoltre come la gestione dell’intelligence e la lotta contro i tradimenti richiedano una costante attenzione alle vulnerabilità interne e alle minacce esterne, sottolineando l’importanza della trasparenza e della comunicazione aperta nella promozione di una società informata e sicura.</p>2024-03-22T00:00:00+01:00Copyright (c) 2024 Giuseppe Gaglianohttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/97Informazione e Comunicazione nella prima fase pandemica da SARS-CoV22024-02-27T20:16:37+01:00Liuva Capezzanipress@socint.org<p><em>"La storia è la somma totale delle cose che avrebbero potuto essere evitate". (</em><strong>Konrad Adenauer)</strong></p> <p><strong>* * *</strong></p> <p><strong> </strong>La pandemia da Sars-CoV-2 è stata davvero determinata da un virus, come dichiarato dal presidente Donald Trump, «uscito dal nulla»? Molti segnali e molte fonti avevano già allertato circa una probabile pandemia e indicato che non si sarebbe trattato di un “cigno nero”.</p> <p>Il presente contributo tenta perciò di individuare quali fattori di medio-lungo termine possono aver contribuito alla sottovalutazione dei segnali e delle fonti esistenti e alla concreta previsione dei complessi scenari pandemici occorsi, quali fattori hanno determinato nella prima fase pandemica la sottovalutazione della sua portata globale, quali conseguenze e o effetti, negativi e positivi, possono essere riconosciuti a seguito di queste sottovalutazioni, quali proiezioni future, nelle conclusioni, possono essere delineate per l’attività di Intelligence in funzione della sicurezza nazionale e quindi della previsione, prevenzione e contenimento della diffusione di eventuali prossime altre pandemie.</p> <p>L’analisi è circoscritta al solo prevalente intervallo di tempo intercorso tra novembre 2019 e l’11 marzo 2020, cioè dalla pre-emergenza allo stato di crisi pandemico, e adotta procedimenti di analisi sia induttivi che deduttivi. Il lavoro integra due testimonianze dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute.</p> <p>A fronte di alcune evidenze positive, emergono diverse debolezze informative e comunicative del ciclo di intelligence e della comunicazione istituzionale, riaggiornando la rilevanza nel contesto di uno stato di crisi globale del monitoraggio e dell’interesse di bilanciamento tra la dimensione della segretezza e la dimensione della trasparenza, attenendo entrambe all’intelligence in virtù sia della sicurezza nazionale che dello stato democratico partecipato entro cui l’intelligence maggiormente opera in Italia a partire dalla riforma italiana della legge 124/2007.</p>2024-02-27T00:00:00+01:00Copyright (c) 2024 Liuva Capezzanihttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/96La Valutazione delle Informazioni2024-02-14T14:58:27+01:00Mirco Turcopress@socint.org<p>Da sempre l’uomo è stato ossessionato dalla ricerca spasmodica della verità che, nel tempo, si è trasformata progressivamente e – più o meno –inconsciamente in una ricerca della menzogna. Da metodi ortodossi a tecnologie illusorie, valutare la credibilità di una persona è un’attività “cara” all’intelligence, così come comprovare alcune dichiarazioni o informazioni. Il processo di analisi investigativa non è automatico e le variabili da considerare sono alquanto articolate nelle sue molteplici dimensioni: emotive, cognitive, sociali, temporali e spirituali. Le cose si complicano ulteriormente quanto le informazioni e, più in generale, la comunicazione vengono mediati dallo strumento più diffuso, consueto del nostro quotidiano: il telefono. Come realizzare una valutazione in caso di telefonate di emergenza in cui la comunicazione tra gli interlocutori non avviene di persona, quindi senza la possibilità di guardarsi in volto? Come cogliere segnali rivelatori di menzogna? Quando e perché una conversazione telefonica può risultare “sospetta” nel suo contenuto informativo?</p>2024-02-14T00:00:00+01:00Copyright (c) 2024 Mirco Turcohttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/94Quaderni di Cyber Intelligence #42023-12-31T11:31:19+01:00Società Italiana di Intelligencepress@socint.orgICT Security Magazinepress@socint.orgMattia Sicilianopress@socint.orgGianluca Galassopress@socint.orgAchille Pierre Paliottapress@socint.orgFrancesco Schifillitipress@socint.orgFrancesco Arruzzolipress@socint.orgPierluigi Paganinipress@socint.orgFabrizio D’Amorepress@socint.orgPasqualina Floriopress@socint.orgPasquale Digregoriopress@socint.orgChiara Ferrettipress@socint.orgDaniele Filosciapress@socint.orgGiuseppe Maiopress@socint.orgGabriele Minnitipress@socint.org<p>Il quarto numero dei<strong> "Quaderni di Cyber Intelligence"</strong> affronta il tema dei <em>Threat Actors</em> e nasce dalla collaborazione tra <strong>ICT Security Magazine</strong> e la <strong>Società Italiana di Intelligence (SOCINT). </strong></p> <p>Questa raccolta di approfondimenti redatti da esperti autorevoli fornisce al lettore un'eccellente descrizione dei principali <em>threat actors </em>che minacciano istituzioni e operatori privati occidentali, e costituisce un'ottima panoramica divulgativa anche per coloro i quali, pur non essendo 'addetti ai lavori', intendano orientarsi nel complesso ambito della cybersicurezza.</p> <p>Il <em>white paper </em>si apre con la prefazione di <strong>Gianluca Galasso</strong> – <em>Direttore del Servizio Operazioni, CSIRT Italia, Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN)</em> <strong>– </strong>che sottolinea quanto oramai la cybersecurity rappresenti un'emergenza globale, come dimostrato dal conflitto russo-ucraino in cui emerge l'utilizzo dell'<em>arma cyber</em> quale strumento distruttivo ai danni delle infrastrutture critiche e degli strumenti digitali di Governo del Paese aggredito. </p> <p>A seguire, l'introduzione di <strong>Mattia Siciliano</strong>, <em>Presidente Commissione Studi Cyber Threat Intelligence & Cyber Warfare</em>, e i contributi di approfondimento a cura di: <strong>Achille Pierre Paliotta</strong>, Ricercatore senior della Struttura Mercato del Lavoro dell'INAPP (ex ISFOL);<strong> Francesco Schifilliti</strong>, Consulente in Cyber Security & Threat Intelligence; <strong>Francenco Arruzzoli</strong>, Senior Cyber Security Threat Intelligence Architect; <strong>Pierluigi Paganini</strong>, Membro dell'<em>Ad-Hoc Working Group on Cyber Threat Landscape</em> dell'Agenzia dell'Unione Europea per la Cybersecurity ENISA; <strong>Fabrizio D'Amore</strong>, Docente presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" e membro del Cyber Intelligence and Information Security Center; <strong>Pasqualina Florio</strong>, Cyber Security Senior Analyst;<strong> Pasquale Digregorio</strong>, Capo Divisione del Computer Emergency Response Team di Banca d'Italia; <strong>Chiara Ferretti</strong>, Cyber Security Analyst, Computer Emergency Response Team di Banca d'Italia; <strong> Daniele Filoscia</strong>, Cyber Security Analyst, Computer Emergency Team di Banca d'Italia; <strong>Giuseppe Maio</strong>, Security Advisor in ambito Governance, Risk and Compliance (GRC); <strong>Gabriele Minniti</strong>, esperto di Sicurezza Informatica e Sicurezza delle Informazioni. </p>2023-12-31T00:00:00+01:00Copyright (c) 2023 Società Italiana di Intelligence; ICT Security Magazinehttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/93Quaderni di Cyber Intelligence #32023-12-29T18:43:42+01:00Società Italiana di Intelligencepress@socint.orgICT Security Magazinepress@socint.orgMattia Sicilianopress@socint.orgGen. C.A. Luigi Francesco De Leveranopress@socint.orgAndrea Leonipress@socint.orgGabriele Minnitipress@socint.orgAnnita Larissa Sciacovellipress@socint.orgAchille Pierre Paliottapress@socint.orgFrancesco Schifillitipress@socint.orgAlberto Paganipress@socint.orgMirko Lapipress@socint.org<p>Il terzo numero dei <strong>"Quaderni di Cyber Intelligence"</strong> esamina il conflitto russo-ucraino – il primo e più esteso confronto militare dell'era <em>"cyber" </em>– e l'utilizzo delle tecnologie di cyber intelligence in tale contesto. </p> <p>L'approccio utilizzato mantiene una <em>natura interdisciplinare,</em> cercando di affrontare il tema nella sua complessità da tutti i punti di vista: giuridico, geopolitico, tecnico – con l'utilizzo dell'OSINT e della Cyber Threat Intelligence – e, infine, tecnologico, con l'utilizzo di tecnologie cyber utili alla gestione/prevenzione del conflitto. Il tutto, sempre con l'obiettivo di comprendere le dinamiche, le sfide, i rischi e le conseguenze dell'uso di alcuni strumenti e metodologie cyber in caso di <strong><em>Cyber War. </em></strong></p> <p>Il <em>white paper,</em> frutto della collaborazione tra <strong>ICT Security Magazine</strong> e la <strong>Società Italiana di Intelligence</strong> (SOCINT), si apre con la prefazione a cura del <strong>Gen. C.A. Luigi Francesco De Leverano</strong>, già Consigliere Militare del Presidente del Consiglio dei Ministri, il quale dichiara che dalla guerra russo-ucraina <em>"emerge come sia necessario che la Difesa assicuri la libertà di manovra del proprio strumento militare nell'ambito del dominio cyber e concorra, con le organizzazioni nazionali e internazionali, alla prevenzione e al contrasto delle sempre più insidiose minacce cibernetiche. Ciò potrà essere conseguito con l'incremento delle attualità capacità di condurre 'Cyber Operations' e attraverso la disponibilità di sistemi tecnologicamente evoluti, dando peso a un pragmatico dialogo con il mondo accademico e industriale, al fine di stimolare sinergie e azioni condivise".</em></p> <p> A seguito, l'introduzione di <strong>Mattia Siciliano</strong>, <em>Presidente Commissione Studi Cyber Threat Intelligence & Cyber Warfare</em>, e i contenuti di approfondimento a cura di: <strong>Andrea Leoni</strong>, Cyber Security Manager, Segretario Commissione Studi Cyber Threat Intelligence & Cyber Warfare della SOCINT; <strong>Gabriele Minniti</strong>, esperto di Sicurezza Informatica e Sicurezza delle Informazioni; <strong>Annita Larissa Sciacovelli</strong>, Prof.ssa Agg. di Diritto Internazionale e dell'Unione Europea, Università degli Studi di Bari "Aldo Moro" e Cyber Security Specialist; <strong>Achille Pierre Paliotta</strong>, Ricercatore Senior della Struttura Mercato del Lavoro dell'INAPP (ex ISFOL); <strong>Francesco Schifilliti</strong>, Consulente in Cyber Security & Threat Intelligence; <strong>Alberto Pagani</strong>, Docente dell'Università di Bologna e Advisor nel settore della sicurezza; <strong>Mirko Lapi</strong>, Presidente di OSINTItalia APS, Consulente in ambito Intelligence e Sicurezza delle Informazioni. </p>2023-12-30T00:00:00+01:00Copyright (c) 2023 Società Italiana di Intelligence; ICT Security Magazinehttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/81Police Intelligence2023-09-29T14:00:48+02:00Marcello Trisolinipress@socint.org<p>La SOCINT pubblica il seguente lavoro di Marcello Trisolini in lingua inglese “Police Intelligence – The Law Enforcement Agencies as Human Sensors” lodandone il valore e l'innovatività dei contenuti. La prefazione è a cura di Mario Caligiuri.</p> <p>Di seguito, ne presentiamo l'abstract in inglese.</p> <p>***</p> <p>"Excessive reliance on technological means in the gathering of information by the Intelligence Services and the Police forces, as proven time and time again, is not sufficient to prevent phenomena that threaten the security of a State or its citizens. The enormous amount of data collected in cyberspace not only poses complex problems of information management, analysis and evaluation, but also of its quality. In fact, more and more often the data are lacking contextual information, which is the only one that is sometimes able to pick up 'weak signals' that are dangerous to national security and public order. Mario Caligiuri states in the preface: 'Intelligence needs human skills, because it exercises logic, rationality, thinking. In this original and well-argued publication, the figure of the Human Sensor in police intelligence is outlined. The proposal of this profession can be considered as the new frontier in intelligence gathering, as successfully experimented by the US Army in the Second Gulf War'. The training of all police forces in OES techniques (observation, elicitation, surveillance) would greatly increase their information capacity, statistically giving them greater opportunities not only in the fight against organized crime, but also in institutional intelligence activities. In fact, we read in the preface: 'With these human instruments, both old problems, such as organized crime, and new ones, such as social unease, can be tackled'".</p>2023-12-16T00:00:00+01:00Copyright (c) 2023 Marcello Trisolinihttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/91Quaderni di Cyber Intelligence #22023-12-15T20:57:00+01:00Società Italiana di Intelligencepress@socint.orgICT Security Magazinepress@socint.orgMattia Sicilianopress@socint.orgCyber 4.0 Cybersecurity Competence Centerpress@socint.orgIvano Gabriellipress@socint.orgFrancesco Schifillitipress@socint.orgFrancesco Arruzzolipress@socint.orgMatteo Lucchettipress@socint.orgAchille Pierre Paliottapress@socint.orgGiuseppe Maiopress@socint.orgFabrizio D’Amorepress@socint.org<p>Questo secondo numero dei “<strong>Quaderni Di Cyber Intelligence</strong>“, che affronta argomenti inerenti il <em>Cybercrime</em>, nasce dalla collaborazione tra ICT Security Magazine, la Società Italiana di Intelligence (SOCINT) e il Centro di Competenza nazionale ad alta specializzazione per la cybersecurity (Cyber 4.0).</p> <p>Il <em>white paper</em> si apre con la prefazione di <strong>Ivano Gabrielli</strong>, <em>Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni</em>, che sottolinea come “<em>La materia dell’anticrimine informatico richiede un’attenzione privilegiata, non soltanto da parte delle autorità pubbliche ma anche degli operatori della cybersicurezza, professionisti, ricercatori e funzionari del settore privato.</em>” </p> <p>A seguire, l’introduzione di <strong>Mattia Siciliano</strong>, <em>Presidente Commissione Studi Cyber Threat Intelligence & Cyber Warfare</em> e gli interessanti contributi di approfondimento a cura di <strong>Francesco Schiffiliti</strong>, <em>Consulente in Cyber Security & Threat Intelligence</em>, <strong>Francesco Arruzzoli</strong>, <em>Sr. Cyber Security Threat Intelligence Analyst</em>, <strong>Matteo Lucchetti</strong>, <em>Direttore Operativo di Cyber 4.0, il Centro di Competenza nazionale ad alta specializzazione sulla cybersecurity</em>, <strong>Achille Pierre Paliotta</strong>, <em>Ricercatore senior della Struttura Mercato del Lavoro dell’INAPP (ex ISFOL)</em>, <strong>Giuseppe Maio</strong>, <em>Security Advisor in ambito Governance, Risk and Compliance (GRC) e</em><strong> Fabrizio D’Amore</strong>, <em>Docente presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, membro del Cyber Intelligence and Information Security Center</em>.</p>2023-12-15T00:00:00+01:00Copyright (c) 2023 Società Italiana di Intelligencehttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/90Quaderni di Cyber Intelligence #12023-12-15T18:38:46+01:00ICT Security Magazinealice.felli@socint.orgSocietà Italiana di Intelligence (SOCINT)alice.felli@socint.orgMattia Sicilianoalice.felli@socint.orgAchille Pierre Paliottapress@socint.orgAnnita Sciacovellialice.felli@socint.orgAndrea Leonialice.felli@socint.orgAndrea Giordanialice.felli@socint.orgFrancesco Arruzzolialice.felli@socint.orgFrancesco Schifillitialice.felli@socint.orgGiuseppe Maioalice.felli@socint.orgCosimo Melellaalice.felli@socint.orgMirko Carusoalice.felli@socint.orgCecilia Isolaalice.felli@socint.orgFabrizio D’Amorealice.felli@socint.org<p>Questo primo numero dei “<strong>Quaderni di Cyber Intelligence</strong>“, frutto della collaborazione tra ICT Security Magazine e la Società Italiana di Intelligence (SOCINT), inaugura una collana che prevede la pubblicazione di una serie di contenuti volti ad arricchire ed approfondire il dibattito scientifico sulla Cyber Intelligence.</p> <p>Il white paper si apre con l’introduzione di <strong>Mattia Siciliano</strong>, <em>Presidente Commissione Studi Cyber Threat Intelligence & Cyber Warfare</em> e gli interessanti contributi di approfondimento a cura di <strong>Achille Pierre Paliotta</strong>, <em>Ricercatore senior della Struttura Mercato del Lavoro dell’INAPP (ex ISFOL)</em>,<strong> Annita Sciacovelli</strong>, <em>Prof. aggr. di Diritto internazionale e dell’Unione europea, Univ. degli studi di Bari Aldo Moro, Cybersecurity specialist</em>, <strong>Andrea Leoni</strong>, <em>Cyber Security Manager, Segretario Commissione Studi Cyber Threat Intelligence & Cyber Warfare di SOCINT</em>, <strong>Andrea Giordani</strong>, <em>Esperto Senior di sicurezza dei sistemi informativi</em>, <strong>Francesco Arruzzoli</strong>, <em>Resp. R&D e Centro Studi Cyber Defense Cerbeyra</em>, <strong>Francesco Schifilliti</strong>, <em>Consulente in Cyber Security & Threat Intelligence</em>, <strong>Giuseppe Maio</strong>, <em>Security Advisor in ambito Governance, Risk and Compliance (GRC)</em>, <strong>Cosimo Melella</strong>, <em>PhD candidate UniGe in security, risk and vulnerability, researcher at ITSTIME research center</em>, <strong>Cecilia Isola</strong>, <em>Avvocato specializzato in diritto commerciale e diritto delle nuove tecnologie</em>, <strong>Mirko Caruso</strong>, <em>Esperto in sicurezza delle informazioni e conformità delle infrastrutture critiche </em>e <strong>Fabrizio D’Amore</strong>, <em>Docente presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, membro del Cyber Intelligence and Information Security Center.</em></p>2023-12-15T00:00:00+01:00Copyright (c) 2022 Società Italiana di Intelligence; ICT Security Magazinehttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/89Intelligence Linguistica 2023-11-30T17:00:53+01:00Alice Fellialice.felli@socint.org<p>L'analisi linguistica si è rivelata essere, nel tempo, una componente fondamentale per la realizzazione di attività investigative nell'ambito della <em>Cyber Intelligence:</em> la raccolta di risorse puntuali, la loro selezione e l'estrazione di informazioni <em>target</em> si configurano come operazioni strategiche per trasformare i dati in conoscenza. <em>Corpora</em> testuali e <em>raw dataset</em> rappresentano per gli operatori linguistici computazionali il punto di partenza per la redazione e l'implementazione di condizioni formali ai fini dell'estrazione di entità, della loro categorizzazione in domini, nonché della loro normalizzazione semantico-concettuale, al fine di raggiungere obiettivi, tra cui - nell'ambito del quinto dominio - l'individuazione di minacce informatiche.</p> <p>Nel segmento dell'Intelligence linguistica (o Data Intelligence) si fa ampio ricorso a modelli di <em>Natural Language Processing (NLP),</em> una tecnologia che permette a un sistema binario di elaborare e comprendere il linguaggio naturale (umano), restituendo un output/outcome di valore strategico per i <em>decision makers. </em>Le tecnologie di analisi linguistica del dato stanno vivendo un'incessante evoluzione, ed i risultati raggiunti sono sorprendenti: i motori semantici <em>AI-based </em>di<em> Cognitive Computing</em> processano le informazioni mediante reti neurali artificiali paragonabili a quelle che realizzano l'umana <em>gnosis</em>.</p> <p>Per comprendere il connubio tra linguistica e il mondo dell'Intelligence, è opportuno iniziare a considerare il contatto tra interagenti come uno strumento persuasivo, ovvero come un'operazione strategica per il raggiungimento di obiettivi nei più diversificati scenari. Tale ambizione nasce dalla consapevolezza che, chi è in grado di destreggiarsi nel linguaggio, è abile nel veicolare le scelte dei propri interlocutori, siano essi singoli o masse.</p> <p>L'Intelligence linguistica, infatti, ambisce a districare le reti della (meta)cognizione umana per elaborare, attraverso sofisticati algoritmi, quello che ad oggi rimane il sistema più complesso da decriptare: il pensiero dell’essere umano.</p>2023-11-30T00:00:00+01:00Copyright (c) 2023 Alice Fellihttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/88Gamification of the Intelligence Studies (GAMINT)2023-11-18T06:55:24+01:00Stefano Muscostefano.musco@socint.orgLuigi Ruccoluigi.rucco@socint.orgFrancesco Mercurifrancesco.mercuri@socint.orgMario Caligiuripresidenza@socint.org<p>ITA: L'articolo presenta un meccanismo di apprendimento della c.d. "Human Intelligence" (HUMINT) basato su un gioco da tavola in cui i giocatori/utenti devono mettere in pratica i principali metodi di persuasione normalmente utilizzati dagli agenti sul campo (Ego, Ideologia, Autorità, Seduzione, Denaro e Religione). Il titolo del gioco è "GAMINT", acronimo di "Gamification of Intelligence": esso rappresenta uno dei pochi esempi, se addirittura non l'unico, di un gioco da tavola specificamente costruito per insegnare i rudimenti di HUMINT agli studenti. Il nostro contributo si radica su solide basi teoriche in materia di intelligence ed offre un'impostazione ad ampio spettro, non limitata ad uno specifico contesto geopolitico o periodo storico. Abbiamo implementato il gioco attraverso test multipli che ci hanno permesso di arrivare ad una buona sintesi tra fluidità e complessità di gioco, di modo da ottenere un buon risultato anche da un punto di vista didattico.<br><br>ENG: This paper presents a game-based approach for learning intelligence, and more specifically human intelligence (HUMINT) concepts, by challenging the learners/players to find and adopt the most efficient methodologies of influence commonly followed by agents (such as ego, ideology, authority, honey traps, money and religion). Our approach is named GAMINT, acronym for “Gamification of Intelligence”, and represents one of the few examples, if the not the only example, of a boardgame purportedly designed for teaching the basics of HUMINT to intelligence students. We grounded our approach on a solid theoretical framework inspired byboth classical and currentintelligenceliterature, in order to deliver concepts that are general and current enough to address both historical and present scenarios. We then implemented and tested our approach through subsequent iterations, which allowed improving the methodology and the rules to achieve an effective learning outcome.</p>2023-11-18T00:00:00+01:00Copyright (c) 2023 Stefano Musco, Luigi Rucco, Francesco Mercuri, Mario Caligiurihttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/85L’Effetto Butterfly dell’intelligence economico-finanziaria2023-10-31T09:13:52+01:00Matteo Mangifestamangifestamatteo@gmail.com<p>Un riconoscimento istituito dalla SOCINT è il "Premio di Tesi Carlo Mosca per Programmi di Studio Post-Laurea sull'Intelligence", dedicato alla memoria del Prefetto Carlo Mosca, esperto di intelligence in Italia e ispiratore della fondazione della SOCINT. Il 9 giugno 2023, presso la Sala Capitolare del Chiostro del Convento di Santa Maria Sopra Minerva del Senato della Repubblica a Roma, si è svolta la cerimonia di premiazione della prima edizione del Premio.</p> <p>***</p> <p>La seconda menzione d'onore è stata assegnata a Matteo Mangifesta, con la Tesi "L’Effetto Butterfly dell’intelligence economico-finanziaria". </p> <ul> <li>Relatore: Relatore: Dott. Massimo Bontempi.</li> <li>Istituzione: Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (SIOI)</li> <li>Programma di studi: Master in Sicurezza Economica, Geopolitica e Intelligence</li> <li>Anno accademico: 2020/2021</li> </ul> <p>***</p> <p>Di seguito, ne proponiamo l'abstract.</p> <p>"È possibile fondere concetti di intelligence economica e di intelligence finanziaria in un unico modello? Come possono i cambiamenti e le evoluzioni in campo economico-finanziario in un dato territorio produrre effetti in altre realtà alcune di esse spesso molto distanti dal luogo di origine?</p> <p>Proveremo a rispondere a tali quesiti in un momento storico in cui i governi sono costretti a indirizzare le loro scelte e i loro programmi politici in modo tale da far fronte ai continui cambiamenti dello scenario mondiale, rimanendo al passo con altri Stati e garantendo la sicurezza dei cittadini, prevedendo i mutamenti nel lungo periodo. Ciò tenuto conto dei vincoli imposti dagli organismi sovraordinati e dalle alleanze geopolitiche precostituite.</p> <p>Questo è l’ambiente in cui è costretta a muoversi l’intelligence economico-finanziaria al fine di presentare un prodotto efficace ed efficiente. Ciò significa valutare gli effetti che determinate decisioni potrebbero produrre sul piano economico-finanziario, sui profili di natura sociale e sulla sicurezza. Si tratta di dar sfogo a un’attività di previsione, di mediazione e di correzione in cui è necessario attuare delle contromisure, e valutare quali risultati capitalizzare a fronte di determinate scelte e saperne accettare il giusto rischio laddove si consegua il raggiungimento di un interesse nazionale.</p> <p>Fu Edward Lorenz il primo ad analizzare il c.d. “Effetto Butterfly” introdotto da Alan Turing in un saggio del 1950. Seguiremo il <em>fil rouge</em> della nota metafora della farfalla muovendo dall’idea che piccole variazioni nelle condizioni iniziali producono grandi variazioni nel comportamento a lungo termine all’interno di un sistema."</p>2023-10-31T00:00:00+01:00Copyright (c) 2023 Matteo Mangifestahttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/82Economic & Cyber Intelligence2023-10-06T16:11:27+02:00Raffaele Castanòraffaele.castano@outlook.com<p>Un riconoscimento istituito dalla SOCINT è il "Premio di Tesi Carlo Mosca per Programmi di Studio Post-Laurea sull'Intelligence", dedicato alla memoria del Prefetto Carlo Mosca, esperto di intelligence in Italia e ispiratore della fondazione della SOCINT. Il 9 giugno 2023, presso la Sala Capitolare del Chiostro del Convento di Santa Maria Sopra Minerva del Senato della Repubblica a Roma, si è svolta la cerimonia di premiazione della prima edizione del Premio.</p> <p>***</p> <p>La prima menzione d'onore è stata assegnata a Raffaele Castanò, con la Tesi: <em>“Economic & Cyber Intelligence: la Tutela della Nuova Sicurezza Nazionale”.</em></p> <ul> <li>Relatore Prof. Massimo Franchi</li> <li>Istituzione: Università della Calabria</li> <li>Programma di studi: Master in Intelligence</li> </ul> <p>***</p> <p>Di seguito, ne proponiamo l'abstract:</p> <p>La funzione essenziale dei Servizi di informazione è la tutela della sicurezza nazionale.</p> <p>Ma esiste un concetto normativamente compiuto di ciò? Nella legge n. 124/2007, che ha ristrutturato l’impianto dei servizi di intelligence in Italia, sembra che il concetto sia definito, quando in realtà non si chiarisce esattamente il <em>quid </em>qualificante la sicurezza nazionale, lasciando nella definizione espressioni indeterminate quali “indipendenza, integrità e sicurezza della Repubblica”.</p> <p>Il concetto si è evoluto in oltre due secoli dalla sua prima teorizzazione risalente alla nascita degli Stati moderni, ma ha mantenuto costante l’identificazione con la tutela dell’interesse nazionale.</p> <p>È quest’ultimo ad aver subito mutazioni, conseguenti alle diverse forme di Stato e di Governo dei periodi storici di riferimento. Dopo due guerre mondiali, esperienze totalitarie di destra e di sinistra e la Guerra Fredda, si possono tracciare i caratteri imprescindibili della sicurezza nazionale: la tutela, ad un tempo, degli elementi fondamentali caratterizzanti lo Stato: popolo, territorio e sovranità. Dati questi punti focali, l’era della globalizzazione ha portato con sé un cambiamento epistemologico della sicurezza nazionale: da un lato non c’è più una minaccia puntiforme, facilmente individuabile, verso cui poter orientare la <em>protection </em>del caso: il nemico è “liquido”, non individuabile territorialmente tanto più con l’avvento del terrorismo; ha mille sfaccettature, potendo essere rappresentato da un <em>hedge fund </em>che decide di intraprendere un’azione mirata verso una determinata azienda strategica in una borsa valori e, contestualmente, da un attacco <em>cyber</em> alla rete delle telecomunicazioni.</p>2023-10-19T00:00:00+02:00Copyright (c) 2023 Raffaele Castanòhttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/84Il Fenomeno del Data Breach Secondo Quanto Previsto dal GDPR2023-10-17T07:57:45+02:00Antonio Guzzoaguzzo71@gmail.com<p>Un riconoscimento istituito dalla SOCINT è il "Premio di Tesi Carlo Mosca per Programmi di Studio Post-Laurea sull'Intelligence", dedicato alla memoria del Prefetto Carlo Mosca, esperto di intelligence in Italia e ispiratore della fondazione della SOCINT. Il 9 giugno 2023, presso la Sala Capitolare del Chiostro del Convento di Santa Maria Sopra Minerva del Senato della Repubblica a Roma, si è svolta la cerimonia di premiazione della prima edizione del Premio.</p> <p>***</p> <p>Il terzo premio è stato assegnato ad Antonio Guzzo, con la Tesi "<em>Il Fenomeno del Data Breach Secondo Quanto Previsto dal GDPR. Analisi Empirica Applicata Agli Strumenti di Data Prevention: il Caso del Comune di Pisticci (MT)</em>". </p> <ul> <li>Relatore: Prof. Avv. Giuseppe Corasaniti</li> <li>Istituzione: Università “La Sapienza” di Roma</li> <li>Programma di studi: Master in Sicurezza delle Informazioni e Informazione Strategica</li> <li>Anno accademico: 2020/2021</li> </ul> <p>***</p> <p>Di seguito, ne proponiamo l'abstract.</p> <p>"I dati personali conservati, trasmessi o trattati da aziende e pubbliche amministrazioni possono essere soggetti al rischio di perdita, distruzione o diffusione indebita, ad esempio a seguito di attacchi informatici, accessi abusivi, incidenti o eventi avversi, come incendi o altre calamità. Si tratta di situazioni che possono comportare pericoli significativi per la privacy degli interessati cui si riferiscono i dati.</p> <p>I rischi di Data Breach e le sue conseguenze sono forse uno dei temi più discussi del Regolamento UE 679/2016 (GDPR). Il Data Breach o 'violazione dei dati personali' è definito come «la violazione di sicurezza che comporta accidentalmente o in modo illecito la distruzione, la perdita, la modifica, la divulgazione non autorizzata o l'accesso ai dati personali trasmessi, conservati o comunque trattati». Il case study da me analizzato esamina il concetto di Data Breach introdotto dal vigente regolamento europeo 679/2016 (GDPR) con un focus empirico su una pubblica amministrazione: il comune di Pistici in provincia di Matera. Il fenomeno del Data Breach secondo quanto previsto dal Regolamento 676/2016 GDPR viene analizzato secondo il sistema del doppio binario: normativo ed IT dal punto di vista della cybersecurity e con alcune implicazioni in materia di cyber threat intelligence.</p> <p>Il caso analizzato riguarda il Comune di Pisticci (provincia di Matera) dove ho espletato la funzione di Data Protection Officer (Responsabile della Protezione dei Dati) dal 2020 al 2022. Lo studio concerne l’analisi in forma sperimentale applicata al fenomeno del Data Breach applicata agli strumenti di data prevention che una pubblica amministrazione utilizza in caso di attacco applicata alla legge 133/2019 sul perimetro di sicurezza cibernetica con l’esempio del Comune di Pisticci sito in Basilicata nella provincia di Matera, in collaborazione con il partner tecnologico dell’ente la Società Soluzioni S.r.l. di Potenza. L’analisi è stata effettuata secondo le guidelines n° 1/2021 approvate dall’EDB (European Data Protection Board) ed adottate il 14-01-2021."</p>2023-10-17T00:00:00+02:00Copyright (c) 2023 Antonio Guzzohttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/83Impiego dei droni ai tempi del Covid-192023-10-09T16:50:15+02:00Emanuele Barbaroemanuelebrb@gmail.com<p>Un riconoscimento istituito dalla SOCINT è il "Premio di Tesi Carlo Mosca per Programmi di Studio Post-Laurea sull'Intelligence", dedicato alla memoria del Prefetto Carlo Mosca, esperto di intelligence in Italia e ispiratore della fondazione della SOCINT. Il 9 giugno 2023, presso la Sala Capitolare del Chiostro del Convento di Santa Maria Sopra Minerva del Senato della Repubblica a Roma, si è svolta la cerimonia di premiazione della prima edizione del Premio.</p> <p>***</p> <p>Il secondo premio è stato assegnato a Emanuele Barbaro, con la Tesi: “Impiego dei droni ai tempi del Covid-19. Analisi sull’impiego dei dispositivi APR all’interno dello scenario pandemico”. </p> <p>Relatore: Prof. Roberto Setola<br>Referente aziendale: Ing. Marco Tesei<br>Istituzione: Università Campus Bio-Medico di Roma<br>Programma di studi: Master in Homeland Security<br>Anno accademico: 2019/2020</p> <p>***</p> <p>Di seguito, ne proponiamo l'abstract.</p> <p>"Un aeromobile a Pilotaggio Remoto (APR) comunemente noto con il termine “Drone”, si caratterizza principalmente per l’assenza di un pilota a bordo. In questo caso infatti il volo è possibile grazie ad un computer che viene controllato “da remoto” da un cosiddetto pilota o navigatore. L’utilizzo di questi dispositivi, inizialmente congeniato quasi esclusivamente per scopi militari, si è nel tempo andato estendendo ai più disparati settori della società invadendo letteralmente il mercato. Questa incredibile impennata è dovuta principalmente all’abbassamento dei costi di acquisto ed al progressivo allargamento dei <br>settori cui oggigiorno trovano applicazione i droni.</p> <p>Dal punto di vista bellico i droni esprimono da sempre in termini di efficacia efficienza ed economicità, un considerevole vantaggio tattico; questa caratteristica nonostante i droni vengano ormai impiegati all’interno delle più svariate categorie, ha mantenuto alta l’attenzione e la ricerca in ambito militare. Secondo le ultime stime nel mondo sono più di 30.000 i velivoli militari equipaggiati per operazioni belliche afferenti a questa categoria (con oltre 200 modelli) ed i numeri sono destinati a salire.</p> <p>Dal punto di vista storiografico, i primi documenti che testimoniano l’applicazione sul campo di rudimentali dispositivi aeromobili guidati da remoto risalgono al 1849, in occasione dell’assedio di Venezia da parte dell’Impero Austroungarico. Da allora il loro impiego è andato lentamente incrementandosi affrontando, <br>seppure in maniera marginale, due conflitti mondiali ed iniziando ad apportare un contributo determinante sui campi di battaglia a partire dalla seconda metà del XX secolo, con la nascita e lo sviluppo di modelli quali: “Lighting Bug; RQ2 Pioneer; MQ-1 Predator; RQ-4 Global Hawk; RQ-14 Dragon Eye; RQ-11 Raven; WASP; Puma”. Ad oggi l’impiego di nanotecnologie integrate al settore dell’aviazione, ha permesso la creazione di nano-droni molto silenziosi progettati specificamente per prestare ausilio ai soldati sul campo d’azione aumentandone le capacità di ricognizione sorveglianza ed acquisizione dei bersagli."</p>2023-10-09T00:00:00+02:00Copyright (c) 2023 Emanuele Barbarohttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/80Raccolta dei comunicati stampa delle lezioni della XII edizione del Master in Intelligence2023-09-21T09:43:44+02:00Mario Caligiuripresidenza@socint.org<p>Questa quinta raccolta di comunicati stampa delle lezioni della XII edizione del Master in Intelligence dell'Università della Calabria (anno accademico 2022-2023) riflette l'importanza cruciale dell'Intelligence in un mondo complesso e in rapida evoluzione, e sottolinea la necessità di una cultura interdisciplinare dell'Intelligence stessa su suolo italiano.</p> <p>Il Master è stato inaugurato con un convegno sulla sicurezza energetica e l'interesse nazionale, al fine di comprendere il ruolo dell'Intelligence all'interno di scenari geopolitici complessi, come quello legato alle attuali vicende della guerra Russo-Ucraina. Le lezioni hanno affrontato sia tematiche storiche, come gli anni Settanta in Italia, che l'importanza dell'Intelligence nell'era moderna, dove la sfida tra intelligenza umana e intelligenza artificiale assume un ruolo decisivo.</p> <p>L'evoluzione del cyberspazio e il ruolo economico sempre più rilevante delle tecnologie sono diventati tematiche centrali. L'Intelligence è intesa come una disciplina che deve interagire con settori diversi, come la demografia e la guerra psicologica, per garantire la sicurezza delle nazioni.</p> <p>Le lezioni conclusive del Master hanno affrontato l'aspetto teorico e storico dell'Intelligence, cercando di colmare lacune nella comprensione di questa disciplina in Italia. La raccolta include anche comunicati su una serie di temi correlati, come la potenza marittima dell'Italia, la Medical Intelligence, la formazione in security awareness e l'analisi delle dimensioni spirituali e religiose delle trasformazioni globali.</p>2023-09-21T00:00:00+02:00Copyright (c) 2023 Mario Caligiurihttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/75Funzioni Intelligence della Psicologia2023-06-22T22:04:40+02:00Liuva Capezzaniliuvaliuva@gmail.com<p>Le funzioni difensive, proattive ed ipotetiche-interpretative dell’intelligence e della psicologia permettono ai cittadini di divenire più consapevoli nelle relazioni col mondo, di connettersi a questo con il potere della lucidità, di agire nei domini evolutivi delle sicurezza, dell’identità, delle responsabilità, delle scelte, delle relazioni e delle informazioni, limitando le disuguaglianze e i disagi sociali e facilitando così la stabilizzazione delle democrazie, un maggiore godimento della pace e del benessere di tutti i popoli.</p> <p>Questa però è solo metà del lavoro.</p> <p>L’altra metà richiede che le <em>élite</em> governative abbiano la capacità di rispondere al <em>sentiment</em> sociale, indipendentemente dalla minore o maggiore lucidità dei cittadini.</p> <p>È essenziale da una parte che l’intelligence possa contare sull’assenza di ambiguità tra dichiarazioni e azioni dei decisori e dall’altra che la psicologia possa contare sulla capacità di entrambi decisori e cittadini di riconoscerle funzioni e potenzialità.</p> <p>Infatti, parafrasando lo storico Christopher Andrew, si potrebbe concludere che le funzioni intelligence della psicologia siano ancora “l’anello mancante della mente sociale” cioè un punto non collegato, estraneo ed inconsapevole alla maglia della coscienza collettiva, che neglige quanto esse invece partecipino ai processi di acquisizione di conoscenza da cui matura.</p>2023-06-22T00:00:00+02:00Copyright (c) 2023 Liuva Capezzanihttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/74Introduzione all'Intervento del Presidente Emerito Francesco Cossiga al Forum TAL 20062022-10-22T11:39:04+02:00Felice Bucalofjv.bucalo@gmail.com<p>L’intervento del Presidente Emerito della Repubblica Francesco Cossiga al Forum Tal 2006 - “Uomini e macchine: un colloquio possibile” è stato prezioso e significativo momento di riflessione per la comunità scientifica e le Istituzioni dello Stato. <br>Il 10 marzo di quell’anno a Roma, nell’Aula Magna del Ministero delle Telecomunicazioni, viene fatto il punto sullo sviluppo delle tecnologie utili al trattamento automatico del linguaggio, raccontata la rilevanza economica e culturale degli studi sulla lingua, auspicata una maggiore competitività nazionale nel mercato europeo del settore e nel più delicato ambito della sicurezza.<br>Accompagnato tra gli altri dallo storico Giordano Bruno Guerri, vertice della Fondazione Ugo Bordoni, il Presidente è invitato a parlare di intelligence, che definisce in una prolusione franca, ricca di elementi esperienziali e nette prese di posizione, lontano da luoghi comuni. Racconta il passato recente della Guerra Fredda e il rapporto con gli alleati anglosassoni, preconizza opportunità di aggiornamento operativo e problematiche attuali del sistema della sicurezza nel nostro Paese. <br>In un’Italia coinvolta dagli impegni NATO post 11 settembre 2001 in Medioriente, non ancora colpita dalla prossima crisi dei subprime e di lì a poco pronta alla Legge 124/2007 di riforma dei “servizi”, sensibilizza sul ruolo di internet e della telefonia mobile, sottende una logica univoca tra dinamica economica, progresso tecnico e contesa per l’informazione, invitando ad un approccio alla formazione e alla ricerca flessibile e multidisciplinare, sempre orientato all’interesse nazionale.<br>Nel suo argomentare in sintesi proietta un mondo contraddistinto non tanto dal controllo quanto dall’eccesso di informazioni, dalla criticità sistemica, determinante della disinformazione.<br>Questo lavoro ne propone una introduzione, un commento ed una inedita trascrizione.</p>2022-10-22T00:00:00+02:00Copyright (c) 2022 Felice Bucalohttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/73Raccolta dei Comunicati Stampa delle Lezioni della XI Edizione del Master in Intelligence2022-10-15T22:54:18+02:00Mario Caligiurimario.caligiuri@unical.it<p>La consuetudine di fare seguire a ogni lezione del Master in Intelligence dell’Università della Calabria un comunicato stampa che ne illustrasse i contenuti ha consentito di raccoglierli in una pubblicazione che riguarda l’edizione 2021/2022 del Master. L’edizione è la undicesima dalla fondazione del percorso formativo</p> <p>La XI edizione del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, svolta nell’anno accademico 2021-2022 in modalità online, ha avuto il più alto numero di iscritti di tutte le edizioni finora svolte, con studenti provenienti da tutte le regioni d’Italia.</p> <p>L’edizione è stata aperta dal convegno inaugurale “Enrico Mattei e l’intelligence. Energia e interesse nazionale nella guerra fredda”. L’evento è stato introdotto da un saluto del Presidente del Copasir Adolfo Urso, a cui sono seguite le relazioni del professore emerito dell’Università Siena Giovanni Buccianti, del magistrato Vincenzo Calia, del consigliere scientifico di “Limes” Alessandro Aresu, del professore dell’Università “La Sapienza” di Roma Luca Micheletta, del ricercatore e saggista Giacomo Pacini, del professore dell’Università della Valle D’Aosta Paolo Gheda, del professore dell’Università di Salerno Elio Frescani, del giornalista e saggista Giovanni Fasanella, del professore dell’Università “Aldo Moro” di Bari Nico Perrone. Dal convegno ha preso spunto un volume che contiene aspetti finora inediti della vicenda di Mattei e che verrà presentato il 27 ottobre 2022 a Roma, giorno del sessantesimo anniversario della scomparsa del presidente dell’ENI. </p> <p>Quest’anno i comunicati stampa hanno evidenziato i contenuti delle varie lezioni che sono state tenute da relatori di primo piano per le rispettive discipline nel periodo che va da dicembre 2021 a maggio 2022. Sono innumerevoli, importanti e profondi gli spunti che troverete nelle lezioni riportate nei comunicati stampa. Pagina dopo pagina la mente può spaziare. Gli spunti di lettura mettono spesso di fronte a realtà che sono davanti agli occhi di tutti ma che in pochi riescono a cogliere. È questa in definitiva l’intenzione di questa pubblicazione.</p> <p>I Comunicati Stampa sono stati redatti da (in ordine alfabetico):</p> <p>Diego BERLINGIERI<br />Liuva CAPEZZANI<br />Claudia CARDONA<br />Eric CERVI<br />Carlo CONTE<br />Piero DE NICOLO<br />Diletta DEL GAUDIO<br />Gianluca FUMAROLA<br />Maria Grazia MAZZARACO<br />Francesco MERCURI<br />Matteo PICONE<br />Francesco Paolo PINELLO<br />Andrea SORRENTINO<br />Andrea SPITALE</p>2022-10-15T00:00:00+02:00Copyright (c) 2022 Mario Caligiurihttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/72Analisi d’Intelligence2022-09-24T11:27:15+02:00Deborah Stilettodeborah.stiletto@studio.unibo.it<p>Benché il tema della disinformazione sia caratteristico del nostro tempo, il concetto di <em>fake news</em> nella sua accezione di informazione falsa atta a deviare l’opinione pubblica in una direzione piuttosto che in un’altra ha origine molto prima: tra gli innumerevoli esempi che possiamo trovare nella storia ci sono il testo <em>I Protocolli degli anziani savi di Sion</em> e l’utilizzo che ne fu fatto dalla propaganda nazista per giustificare l’odio conto il popolo ebraico; oppure la famosa Donazione di Costantino, un falso storico sfruttato per giustificare il potere temporale della Chiesa. Tuttavia, volgendo lo sguardo a tempi più recenti è evidente come, a differenza del passato, Internet abbia aumentato in maniera esponenziale la diffusione e, conseguentemente, la potenza delle false informazioni (dalla natura più disparata), tanto da generare in alcuni casi degli effetti significativi ed estremamente rischiosi - basti pensare al fenomeno dei cosiddetti <em>no vax,</em> che spopola soprattutto su Facebook, e l’influenza che esso ha avuto sul calo delle vaccinazioni in Italia negli ultimi anni.<a href="#_ftn2" name="_ftnref2"></a></p> <p>Si delinea quindi un contesto in cui noi tutti, avendo accesso al web, siamo sommersi da un mare di informazioni, la maggior parte delle quali spesso non corrispondono a verità.</p> <p>Questo ci pone di fronte ad un interrogativo: com’è possibile muoversi in una tale complessità? Come ci si può fidare di un’informazione che leggiamo su internet? Su quali notizie ci si può basare per prendere delle decisioni in maniera autonoma e consapevole? E soprattutto, in qualità di insegnante, come si può far sì che i bambini abbiano gli strumenti per orientarsi, nel loro futuro di cittadini, all’interno di questo mare magnum di informazioni? Certamente non possiamo essere tutti esperti di medicina, biologia, economia, educazione, farmacologia e via dicendo, e contemporaneamente non è auspicabile una situazione in cui il governo decide se una notizia può essere pubblicata o meno in base al proprio giudizio, andando di fatto a violare il diritto di espressione. Perciò si rende necessario, soprattutto da un punto di vista pedagogico, trovare un metodo di approccio alle informazioni che consenta di orientarsi all’interno del loro flusso, per ognuno di noi ma soprattutto per i futuri cittadini di domani, ovvero i bambini.</p> <p>Riuscire a riconoscere non tanto la veridicità di un’informazione quanto la verosimiglianza della stessa (attraverso operazioni quali il confronto, l’analisi della fonte ecc.), assume una tale importanza perché solo comprendendo in maniera autentica ciò che ci circonda possiamo compiere delle scelte autonome, valutare in maniera critica un avvenimento, sostenere la democrazia e concorrere alla realizzazione di noi stessi nel rispetto degli altri.</p> <p>Il metodo che è stato approfondito in questa sede è quello dell’<em>intelligence</em> che, secondo Mario Caligiuri, «deve evolversi da strumento di analisi delle informazioni utilizzato prevalentemente dalle élite politiche e finanziarie a metodo di interpretazione per tutti i cittadini, in modo da facilitarne la comprensione della realtà.»<a href="#_ftn3" name="_ftnref3">[*]</a> </p> <p>Alla luce di queste considerazioni, per quanto concerne l’ambito educativo risulta significativo comprendere se effettivamente il metodo dell<em>’intelligence</em> possa essere proposto a dei bambini della scuola primaria, per supportarli nella costruzione di una competenza fondamentale per il nostro tempo come quella di interpretazione delle informazioni. Una strada attraverso cui calare le riflessioni elaborate a livello teorico nella pratica educativa potrebbe essere quella del progetto didattico interdisciplinare, con l’obiettivo di introdurre i bambini della classe 5^ della scuola primaria all’utilizzo del metodo di analisi dell’<em>intelligence</em> per la fruizione delle informazioni, a partire da una fiaba che parla di un inganno (<em>I vestiti nuovi dell’imperatore</em>).</p> <p>Il presente elaborato quindi si comporrà di una prima parte dedicata ad una disamina sul tema della disinformazione, con delle riflessioni sull’importanza di educare i bambini all’interpretazione delle informazioni, a partire anche dalle <em>Indicazioni Nazionali per il curricolo</em>, in un’ottica non solo deontologica, ma anche civica. La seconda parte invece sarà dedicata ad approfondire le applicazioni educative del metodo di analisi delle informazioni proprio dell’<em>intelligence</em>, e il suo ruolo rispetto al tema della scelta consapevole.</p> <p> </p> <p><a href="#_ftnref3" name="_ftn3">[*]</a> M. Caligiuri, <em>Introduzione alla società della disinformazione. Per una pedagogia della comunicazione</em>, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2018 (pag. 33)</p>2022-09-24T00:00:00+02:00Copyright (c) 2022 Deborah Stilettohttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/71Demografia e Sicurezza Nazionale2022-07-09T13:38:47+02:00Giovanni Gambinogiovannigambino76@gmail.com<p>La demografia è basata sull’analisi statistica che studia le popolazioni umane, in particolar modo la loro composizione, il loro sviluppo e le possibili trasformazioni dal punto di vista quantitativo.</p> <p>I dati mostrati nel presente studio disegnano l’Italia come un paese in pieno allarme demografico. Le tendenze in atto, composte da riduzione dell’immigrazione, aumento dell’emigrazione e riduzione sensibile delle nascite vanno ad accelerare il processo di invecchiamento demografico, aprendo uno scenario di diminuzione della popolazione complessiva già nel medio termine, oltre che problemi in termini fiscali, previdenziali e sanitari.</p> <p>L’inverno demografico verso cui è diretto il nostro paese necessita di immediate risposte, perché potrebbe causare un rilevante impatto, in quanto la modificazione, sotto molteplici aspetti sia quantitativi, sia qualitativi, potrebbe mutare in profondità la struttura della nostra società.</p> <p>Il presente paper analizza anche le dinamiche globali in termini di modificazioni della crescita della popolazione, ma anche quelle interne tra le varie regioni italiane, perché alcune di queste potrebbero essere destinate allo spopolamento in ottica di medio/lungo termine.</p> <p>Dopo aver discusso i dati, apparirà evidente come il problema demografico italiano sia una questione di sicurezza nazionale, perché sarà a rischio l’identità nazionale oltre che semplicemente la tenuta del sistema demografico, anche perché se i dati osservati verranno confermati nel prossimo futuro, entro il 2100 non sarà eccessivo affermare che la popolazione italiana sarà quasi dimezzata.</p>2022-07-09T00:00:00+02:00Copyright (c) 2022 Giovanni Gambinohttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/70L’Intelligence per Prevenire e Contrastare la Disinformazione Russa2022-07-01T16:21:59+02:00Carlo Contecarloconte1979@googlemail.com<p>Breve contributo di Carlo Conte che esamina come la controffensiva informativa francese rappresenti un primo tentativo concreto (con tanto di prove) di contrasto alla guerra informativa di Wagner (e russa in generale), basata sulla delegittimazione (<em>décrédibilisation)</em> dei propri competitor occidentali. La decisione di svelare al pubblico immagini di sorveglianza aerea, capacità solitamente coperte da segreto militare, rappresenta probabilmente un cambio di strategia, tanto innovativo quanto efficace, perché parla proprio alla stessa opinione pubblica (interna ed esterna) oggetto della disinformazione. L’<em>intelligence</em> ha prima permesso di comprendere ed anticipare le mosse di Wagner (il drone era al posto giusto al momento giusto), e poi è stata decisiva per smontare la propaganda antifrancese. Infine, non da ultimo, va considerato che l’utilizzo di assetti pregiati di raccolta informativa, come i droni, per contrastare la guerra informativa, dimostra come sia ormai matura la percezione che l’arma della disinformazione rappresenti una minaccia non inferiore a quella fisica, a conferma del riconoscimento dell’ambiente cognitivo come ulteriore luogo di confronto militare.</p>2022-07-01T00:00:00+02:00Copyright (c) 2022 Carlo Contehttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/69I Balcani Occidentali2022-06-27T18:42:29+02:00Pasquale Rutiglianipasqualerutigliani745@gmail.com<p>Il presente elaborato nasce dalla volontà di offrire uno spaccato di una realtà altamente complessa, problematica e a tratti nascosta: quella delle reti jihadiste nei Balcani Occidentali, regione altamente strategica per gli equilibri geopolitici europei.</p> <p>Tante sono state le domande che ci si è posti e alle quali si è tentato di dare una risposta. Tra queste, ad esempio: Quanto può essere importante monitorare le dinamiche interazionali di questi paesi con il terrorismo jihadista globale, nell’ottica di consolidare lo scudo di sicurezza europeo? Quanto occorre attenzionare i costanti flussi migratori lungo la rotta Balcanica, divisi tra il pericolo di una crisi umanitaria, potenzialmente esplosiva a causa della presa di potere da parte dei Talebani in Afghanistan, e quello dell’infiltrazione di terroristi senza scrupoli, pronti ad approfittare di caos e disorganizzazione?</p> <p>In un’Europa dove progressivamente si ergono muri e barriere per difendersi dal DIVERSO, ci si è domandati quanto UNIRE possa essere vincente rispetto a DIVIDERE. Ci si è chiesti quanto recuperare una persona, un combattente di rientro nel proprio paese o, piuttosto, sua moglie e i suoi figli, attraverso un idoneo percorso di riabilitazione e reintegrazione sociale, possa essere premiante e lungimirante rispetto ad una politica unicamente repressiva e contenitiva. Ci si è domandati, infine, quanto un’Europa maggiormente protagonista nel contesto geopolitico locale e trainante nella tortuosa strada dei negoziati di adesione relativi ai Paesi dell’area, possa supportare i governi nazionali nel garantire sicurezza e controllo del territorio, contro la proliferazione di ogni forma di estremismo o radicalismo.</p> <p>A tutte queste domande si è tentato di dare una risposta, conducendo una ricerca multidisciplinare, scevra da condizionamenti di sorta e improntata ad un approccio che tenesse in considerazione fonti aperte e ricerca empirica sul campo.</p> <p>Grazie alla collaborazione di professionisti ed esperti del settore, infatti, è stato possibile condurre interviste che hanno tanto avvalorato aspetti trattati nell’elaborato, quanto aperto la mente, offrendo ulteriori, interessantissimi spunti di riflessione.</p>2022-06-27T00:00:00+02:00Copyright (c) 2022 Pasquale Rutiglianihttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/68Perché studiare intelligence?2022-06-03T12:17:41+02:00Marco Blanchinimarco.blanchini@uniud.it<p>In questo breve articolo ci si propone di delineare le caratteristiche che individuino l’ambito di studio dell’intelligence e la sua utilità.</p> <p>Lo stato e la sua sicurezza, così come la sicurezza privata sono certamente l’aspetto da cui ha avuto genesi la materia. Ma oltre all’aspetto sicurezza crediamo si possa individuare anche un ambito più ampio, ovvero l’analisi dell’informazione in scenari connotati dalla complessità. In questo senso l’intelligence può diventare una materia che va oltre il problema della sicurezza, in quanto metodo per prendere decisioni orientandosi tra le informazioni disponibili e effettuare analisi di scenario in diversi ambiti.</p> <p>I tratti caratterizzanti nell’intelligence sono essenzialmente due: la previsione contingente degli eventi e il metodo di analisi. L’obbiettivo della materia è quello di mettere un soggetto in grado di analizzare delle informazioni, contestualizzarle e fare previsioni attendibili sul futuro.</p>2022-06-03T00:00:00+02:00Copyright (c) 2022 Marco Blanchinihttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/67Le Prospettive della Cyber Intelligence2022-04-12T23:23:42+02:00Mattia Sicilianomattia.siciliano@gmail.comAchille Pierre Paliottaachillepaliotta@hotmail.comAnnita Larissa Sciacovelliannitasciacovelli@gmail.comAndrea Leoniandrea.leoni14@gmail.comAndrea Giordania.giordan@inwind.itFrancesco Arruzzolifrancesco@arruzzoli.itFrancesco Schifillitifschifilliti@gmail.comGiuseppe Maiogiuseppe.maio@socint.orgdummyCosimo Melellacosimo.melella@socint.orgCecilia Isolacecilia.isola@socint.orgdummyMirko Carusomirkocaruso@gmail.comFabrizio D'Amoredamore@diag.uniroma1.it<p>La Commissione Cyber Threat Intelligence e Cyber Warfare, parte integrante della Società Italiana di Intelligence, ha avviato un progetto di ricerca e studio volto a comprendere il fenomeno Cyber Intelligence e Cyber Warfare.</p> <p>I risultati del progetto di ricerca e studio sono di seguito rappresentati in un quaderno tematico che si apre con questo primo volume di inquadramento del fenomeno e prosegue con approfondimenti su aspetti più specifici.</p> <p>La ricerca, si divide in due macro parti: la prima si focalizza soprattutto sugli aspetti giuridici e di scenario geopolitico mentre la seconda parte fa riferimento all‘applicazione di tecnologia cyber utile al sistema Paese, con l‘obiettivo di comprenderne le dinamiche, le sfide, i rischi e le opportunità.</p>2022-04-12T00:00:00+02:00Copyright (c) 2022 Società Italiana di Intelligencehttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/54Il Social media intelligence quale strumento di contrasto alla minaccia Jihadista e al Radicalismo Islamico2022-04-01T16:51:31+02:00Giacomo Contegiacomo.conte@carabinieri.it<p>Il mondo delle piattaforme social sta diventando sempre più importante e virale nel vivere quotidiano, motivo per il quale molte persone preferiscono condividere informazioni, stati d’animo e circostanze nel web piuttosto che nella vita reale. In effetti identità reale e virtuale sono da considerarsi non distinte e separate ma interdipendenti e capaci di influenzarsi a vicenda alterando così i comportamenti e le scelte di tutti i giorni. Il Social media intelligence è la più recente tra le discipline che compongono il ciclo intelligence, e basa il proprio approccio metodologico sulla raccolta e sulla analisi delle informazioni nel web che vengono prodotte e scambiate attraverso i social media. Lo scopo primario del SOCMINT è quello di porsi come valido strumento di analisi di fronte al periglioso scenario della globalizzazione dell’informazione, fornendo un rapporto d’analisi qualificato per il decisore finale. È proprio in questo scenario che si evidenzia la nascita di nuovi modelli e strumenti di analisi per raccolta dei dati e informazioni open source attraverso i social media potenzialmente d’interesse per le agenzie di sicurezza e le forze di polizia. L’importante ruolo dei social media nella comunicazione via web è stato compreso dalle organizzazioni criminali e su tutte dal Cyber Caliphate il quale, approfittando del forte condizionamento psicologico che hanno in sé i social network, diffonde il modello jihadista in Europa e non solo. In Italia, ad esempio, sono presenti diversi <em>pattern</em> di radicalizzazione come quelli che avvengono nelle carceri italiane ovvero della presenza di fenomeni di <em>bottom up</em>, piccole realtà delle nostre province, apparentemente tranquille, dove aspiranti jihadisti si radicalizzano collettivamente senza l’influsso di agenti radicalizzanti esterni. La minaccia Jihadista è rappresentata anche dalla presenza dei <em>Foreign Terrorist Fighters</em> e dai <em>returnees,</em> ovvero di coloro sono tornati nei loro territori d’origine solo dopo aver abbracciato la fede jihadista in Siria ed imparando i rudimenti per compiere un attacco terroristico. In forte ascesa è anche il percorso di radicalizzazione delle muhajira, letteralmente “<em>donna che emigra</em>”, ovvero quelle donne convertite alla religione islamica che hanno risposto positivamente all’appello dello Stato Islamico.</p>2022-04-01T00:00:00+02:00Copyright (c) 2022 Giacomo Contehttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/53La Politica Estera e di Difesa dei Piccoli Stati2022-03-24T20:29:32+01:00Stefano Muscostefano.musco@yahoo.it<p>Negli studi di politica estera, i più piccoli stati del sistema internazionale hanno da sempre occupato una posizione controversa. Per alcuni analisti, essi sono troppo piccoli per poter essere catalogati come attori rilevanti; per altri, sono proprio le loro esigue dimensioni e la capacità di sopravvivere (quando non addirittura di prosperare, come nel caso di una Singapore o di un Lussemburgo) a suscitare interesse. Qualsiasi sia il punto di vista adottato, è tuttavia innegabile che oggigiorno si assiste ad una stridente contraddizione tra una diseguaglianza sostanziale, fatta di attori ciclopici e microstati senza esercito, ed un'uguaglianza formale, ben rappresentata dal sistema "uno stato, un voto" tipico delle Nazioni Unite: una contraddizione che, a seconda delle circostanze e degli attori di riferimento, può causare problemi o generare opportunità per la parte più grande e quella più piccola.</p> <p>Stefano Musco ha approfondito questo tema nella tesi del suo Dottorato di Ricerca (2017) presso l’Università di Torino, che qui pubblichiamo integralmente in considerazione della qualità del lavoro, nonché della grande rilevanza e attualità del tema.</p>2022-03-24T00:00:00+01:00Copyright (c) 2017 Stefano Muscohttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/52Indottrinamento, radicalizzazione e controllo nei culti costrittivi2022-01-09T18:22:03+01:00Luigi Corvaglialuigi_corvaglia@yahoo.it<p>Il problema dei gruppi radicali e dei culti assolutisti, che il grande pubblico conosce come “sette”, è estremamente delicato, perché investe i fondamenti stessi della democrazia moderna, cioè i diritti individuali da tutelare, che includono quelli di culto e associazione; d’altro canto, il fenomeno desta preoccupazioni per la democrazia stessa, visto che questi gruppi rappresentano agglomerati che funzionano con norme in antitesi alla società aperta e pretendono il diritto di esistere nel suo corpo. Esse rappresentano quindi un pericolo sia perché possono ledere i diritti inviolabili dell’individuo, non meno importanti di quelli di culto e associazione, sia perché l’opera di alcuni di questi gruppi rappresenta una minaccia per la sicurezza comune. Pertanto, lo studio della formazione di gruppi autoritari, spirituali o ideologici che siano, nonché dei meccanismi della persuasione, del reclutamento e della radicalizzazione, rappresenta una necessità per le democrazie moderne. </p> <p>Il tema centrale intorno al quale ruota tutta la discussione è quello della manipolazione mentale. Questo è un problema che rischia sempre di essere mal posto e di configurarsi come uno scontro fra “credenti” e “non credenti” in un qualche fenomeno metafisico. In realtà, La manipolazione mentale non è un fenomeno magico e sovrannaturale, quale il fantomatico “lavaggio del cervello”, ma un processo persuasivo che coinvolge una serie di principi di base, ampiamente studiati, di psicologia sociale. Il saggio esamina questi dati sperimentali e mostra come tale persuasione avvenga selezionando, con passi successivi e ordinati, i soggetti più propensi, e che si realizza in concreto soprattutto sulle reclute finali, operando l’indottrinamento in un contesto, psicologico e relazionale, ormai profondamente mutato. Gli appelli alla libera scelta dell’adepto di aderire ad un culto totalitario e radicale, espressi da alcuni attivisti, si infrangono sulle basilari evidenze, qui portate, della fallacia dell’idea ottocentesca dell’uomo quale agente razionale che sceglie in vista della propria utilità. Nel processo persuasivo, ogni passo viene sempre scelto "liberamente", nello stesso senso in cui il consumatore acquista liberamente prodotti la cui salienza è modificata dal marketing. Tuttavia, le stesse persone che percorrono l'intero processo per approssimazione continua e graduale non avrebbero mai scelto liberamente la destinazione finale, cioè i dogmi e i comportamenti correlati, se fosse stata presentata loro in un'unica soluzione all'inizio. La 'manipolazione' è tutto in questo gradiente di 'libera scelta'.</p>2022-01-09T00:00:00+01:00Copyright (c) 2022 Luigi Corvagliahttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/51Beni culturali, filosofia e intelligence2021-12-08T15:06:19+01:00Enrico Petrisenrico.petris@liceomarinelli.edu.it<p>Seminario per il corso di Intelligence ed Educazione alla Democrazia del professor Mario Caligiuri.</p>2021-12-08T00:00:00+01:00Copyright (c) 2021 Enrico Petrishttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/50GAMINT (Gamification of Intelligence)2021-11-14T13:28:23+01:00Stefano Muscostefano.musco@yahoo.it<p>IT: Nel febbraio 2021 l’autore di questo paper ha avuto un’idea: inventare un gioco da tavola a tema intelligence che possa fungere, oltre che da momento ludico, anche da utile strumento didattico per l’insegnamento della materia, con particolare riferimento alla HUMINT. L’utente, diventando protagonista della simulazione ed interpretando una specifica fazione (che può essere uno Stato, ma anche un attore transnazionale), viene chiamato ad applicare principi e tattiche basilari di intelligence, come l’infiltrazione di agenti sotto copertura, la costruzione di una rete sul campo, la manipolazione informativa, il doppio gioco e la persuasione di confidenti mediante modello MICE per raggiungere i suoi obiettivi. Allo scopo di costruire un gioco quanto più interessante possibile, lo scrivente ha messo su una squadra di sette specialisti con vaste competenze nei settori delle relazioni internazionali, del <em>boardgaming </em>e del <em>wargaming, </em>coordinandone le attività e stimolandone le idee mediante costanti richiami alla storia ed alle teorie dell’intelligence, con particolare ma non esclusivo riferimento alla HUMINT. Le direttrici del progetto erano, e sono tuttora, le seguenti: 1) <em>Strategia</em>, declinata come numero di variabili che i giocatori devono necessariamente prendere in considerazione nel corso della partita, nonché come interazione (collaborazione / competizione) tra gli stessi giocatori; 2) <em>Fruibilità: </em>intesa come agevole comprensione delle regole del gioco; 3) <em>Espandibilità: </em>ossia la possibilità di ampliare in futuro il gioco con nuove carte, nuove espansioni, nuovi scenari, maggiori e più accurati livelli di simulazione.</p> <p> </p> <p>ENG: In February 2021, the author of this paper had an idea: to create an intelligence-themed boardgame that could serve not only as a playful moment but also as a useful teaching tool for teaching the subject, with particular reference to HUMINT. The player, becoming the protagonist of the simulation and interpreting a specific faction (which can be a state, but also a transnational actor), is called to apply basic principles and tactics of intelligence, such as the infiltration of undercover agents, the construction of an intelligence network, information manipulation, double game and the persuasion of confidants, also employing the MICE framwork, to achieve its goals. In order to build a game as much interesting as possible, the author has put together a team of seven specialists with vast skills in the fields of international relations, boardgaming and wargaming, coordinating their activities and stimulating their ideas through constant references to the history and theories of intelligence, with particular but not exclusive reference to HUMINT. The guidelines of the project were, and still are, the following ones: 1) <em>Strategy</em>, defined as the number of variables that the players must necessarily take into consideration during the game, as well as as interaction (collaboration / competition) between the same players; 2) <em>Usability</em>: understood as easy understanding of the rules of the game; 3) <em>Updating</em>: that is the possibility of expanding the game in the future with new cards, new expansions, new scenarios, greater and more accurate levels of simulation.</p>2021-11-14T00:00:00+01:00Copyright (c) 2021 Stefano Muscohttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/48Raccolta dei Comunicati Stampa delle Lezioni della X Edizione del Master in Intelligence2021-11-03T08:08:48+01:00Mario Caligiurimario.caligiuri@unical.it<p>La consuetudine di fare seguire a ogni lezione del Master in Intelligence dell’Università della Calabria un comunicato stampa che ne illustrasse i contenuti ha consentito di raccoglierli in una pubblicazione che riguarda l’edizione 2020/2021 del Master. L’edizione è la decima dalla fondazione del percorso formativo.</p> <p>La X edizione del Master è stata probabilmente quella finora meglio riuscita, sia per la qualità della impostazione che per numero di iscritti. Le lezioni sono state inaugurate con il convegno “Studiare l’intelligence in Italia: esperienze a confronto”. Nel corso del convegno sono state esposte per la prima volta alcune delle esperienze più significative maturate durante gli ultimi anni negli atenei italiani.</p> <p>Sono innumerevoli, importanti e profondi gli spunti che troverete nelle lezioni riportate nei comunicati stampa. Pagina dopo pagina la mente può spaziare. Gli spunti di lettura mettono spesso di fronte a realtà che sono davanti agli occhi di tutti ma che in pochi riescono a cogliere. È questa in definitiva l’intenzione di questa pubblicazione.</p>2021-11-01T00:00:00+01:00Copyright (c) 2021 Mario Caligiurihttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/46Cyber Spionaggio Aziendale2021-09-15T23:13:28+02:00Davide Maniscalcoavv.davidemaniscalco@gmail.comGiovanni Gambinogiovannigambino76@gmail.com<p>Il 2020, secondo il Rapporto Clusit 2021, è stato caratterizzato da un record (negativo) di attacchi informatici. In particolare, si sono registrati, in Italia, n.1.871 attacchi gravi di dominio pubblico di cui n. 266 con finalità di spionaggio e sabotaggio<a href="#_ftn1" name="_ftnref1">[1]</a>.</p> <p>È recente il clamore che l’attacco informatico posto in essere contro la Regione Lazio, il quale ha compromesso l'utilizzo di alcuni dei servizi ed applicazioni a disposizione dei cittadini, tra cui il sistema di prenotazione del vaccino contro il Covid-19, di cui a tutt’ora non appaiono ancora ben definiti i contorni della violazione.</p> <p>Appare evidente che, il fenomeno “Covid-19” ha nei fatti accelerato la transizione digitale in ambito “smatworking” aprendo importanti risvolti in ambito sicurezza, ed i dati relativi alle violazioni informatiche messe in atto sono palesi e con incrementi più che significativi.</p> <p>L’incremento delle violazioni è riconducibile anche ai nuovi assetti organizzativi adottati da aziende ed Istituzioni a seguito dell’emergenza COVID-19<a href="#_ftn2" name="_ftnref2">[2]</a>.</p> <p>Al riguardo, come riportato nel Report “<em>Fraud in the Wake of COVID-19 Benchmarking Report</em>” redatto da ACFE<a href="#_ftn3" name="_ftnref3">[3]</a> a dicembre 2020, dall’inizio della pandemia i professionisti che hanno risposto alla <em>survey</em> lanciata hanno registrato un incremento delle “<em>cyberfraud<a href="#_ftn4" name="_ftnref4"><strong>[4]</strong></a></em>” pari al 85% a livello globale. </p> <p>Il presente paper analizza alcuni degli aspetti inerenti al fenomeno dello spionaggio aziendale effettuato mediante attacchi ai sistemi informatici (c.d. cyber spionaggio), nonché i relativi profili giuridici. Ulteriormente sono stati illustrati alcuni casi di cyber spionaggio che hanno coinvolto la società tedesca SolarWorld AG e Microsoft, nonché il caso di scuola del primo utilizzo del ransomware contro la centrale nucleare iraniana di Natanz.</p> <p> </p> <p><a href="#_ftnref1" name="_ftn1">[1]</a> “<em>Rapporto 2021 sulla Sicurezza ICT in Italia</em>”; CLUSIT; 2021</p> <p><a href="#_ftnref2" name="_ftn2">[2]</a> Al riguardo, si precisa, che a seguito dei Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (di seguito, “DPCM”), da marzo 2020 si sono susseguite misure restrittive atte a limitare i movimenti dei cittadini su tutto il territorio nazionale e a incentivare il “<em>remote working</em>”. Tale circostanza ha portato ad una riorganizzazione di Aziende ed Istituzioni.</p> <p><a href="#_ftnref3" name="_ftn3">[3]</a> Association of Certified Fraud Examiners</p> <p><a href="#_ftnref4" name="_ftn4">[4]</a> L’ACFE include tra le “<em>cyberfraud</em>”, a titolo esemplificativo e non esaustivo, le <em>business email</em> compromise, l’hacking, i ransomware e i malware.</p>2021-09-15T00:00:00+02:00Copyright (c) 2021 Davide Maniscalco, Giovanni Gambinohttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/45La sfida di Joe Biden2021-06-10T21:30:07+02:00Giuseppe Raorao@rao.rao<p>Nel novembre 2020 Joe Biden, profondo conoscitore dell’arte della politica, dell’esercizio del potere e della gestione dello Stato viene eletto alla Casa Bianca. Il sistema istituzionale americano presenta due incognite: spesso i Presidenti sono privi di maggioranza in una delle due Camere e devono affrontare la trappola delle elezioni di medio termine, che li costringe ad una visione di breve periodo.</p> <p>Biden stanzia 1.900 miliardi per mettere in sicurezza il Paese piegato dalla pandemia.</p> <p>Il Presidente è consapevole che la vera sfida è rivolta verso la Cina. A questo fine propone un pacchetto di 2.300 miliardi per recuperare i ritardi del Paese nelle infrastrutture e in settori industriali strategici. Il piano che dovrebbe essere finanziato con aumento delle tasse a imprese e redditi dei cittadini facoltosi. Il progetto è bloccato al Senato dove i Repubblicani si oppongono alla riforma fiscale; grazie ad un accordo bipartisan sono stati comunque stanziati circa 242 miliardi a favore di settori ad alta tecnologia. Numerosi commentatori osservano che, dopo anni di neoliberismo, siamo di fronte ad un ritorno dello Stato nell’economia.</p> <p>Sul fronte internazionale Biden tenta di cementare l’alleanza con l’Europa, consapevole che l’Occidente ha commesso gravi errori che hanno favorito l’ascesa industriale e geopolitica della Cina, che è stata destinataria di trasferimenti tecnologici e a cui è stato concesso l’ingresso nel WTO a condizioni favorevoli. Contestualmente inizia una campagna di delegittimazione dell’avversario, accusato di violare i diritti umani in Xinjiang e a Hong Kong; Pechino replica che gli USA non possono dare lezioni in materia.</p> <p>Biden non può ignorare che le economie dei maggiori Paesi sono interdipendenti; la Cina ha acquistato una parte significativa del debito americano; ed estrae e/o lavora una percentuale rilevante dei “minerali critici”.</p> <p>Il Presidente si trova inoltre a dover fronteggiare l’espansionismo di Russia e Turchia e i problemi nel Medio Oriente e in Africa.</p> <p>L’Italia – che ha assunto ruolo inedito di autorevolezza in Europa – è consapevole che un rafforzamento dell’alleanza atlantica, dopo il disimpegno di Donald Trump, è cruciale per recuperare un ruolo di primo piano nel Mediterraneo. </p> <p>Le insidie maggiori per l’Amministrazione Biden (e per l’Europa) sono lo scarso tempo a disposizione, le trappole istituzionali e politiche interne e i vantaggi accumulati dalla Cina in settori economici strategici e nel soft power esercitato sui Paesi in via di sviluppo.</p> <p>Per raggiungere gli obiettivi di una convivenza pacifica e di stabilità nella comunità internazionale saranno richiesti – a tutti i protagonisti – visione di lungo periodo; anni di duro lavoro; capacità negoziali; scelte interne dolorose e nervi ben saldi. Tutto ciò unito alla consapevolezza che viviamo in un mondo multilaterale in cui tutti i popoli rivendicano maggiore equità nella distribuzione del benessere e dei diritti sociali.</p>2021-06-10T00:00:00+02:00Copyright (c) 2021 Giuseppe Raohttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/44Memento Pestis2021-05-08T13:47:28+02:00Modesto Marco Mottolamarcomottola.79@gmail.com<p>La storia ci insegna che per secoli la nostra civiltà è stata abituata a far fronte a terribili epidemie, riuscendo, pur nell’ignoranza di quel che realmente stava accadendo, a mettere in campo misure di contenimento efficaci. Dopo un excursus sulla peste e sui paradigmi medici del passato, lo scritto mette in luce l’importanza della raccolta e della gestione delle informazioni nel governo delle crisi sanitarie, seguendo le tracce degli studi di Carlo Cipolla sulle pestilenze in età moderna.</p>2021-05-08T00:00:00+02:00Copyright (c) 2021 Modesto Marco Mottolahttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/43Guerra Normativa2021-05-02T10:53:52+02:00Solange Manfredisolange.manfredi@gmail.com<p>Negli ultimi 30 anni si è sentito spesso parlare di guerra economica, meno di guerra normativa. E questo è strano perché, come sottolinea Katarina Pistor, “Non è la mano invisibile di Smith a regolare il mercato, ma una competizione feroce in cui vince chi riesce a dettare le regole del gioco, ossia la legge”. È, infatti, la legge che crea ricchezza e disuguaglianza, che distribuisce il potere a tutti i soggetti, che determina cosa persone e aziende possono, o non possono, fare. Proprio per questo, anche nella guerra economica, la vera guerra si gioca a monte, ed è la guerra normativa.</p> <p>La legge è un’arma, e l’ab-uso del diritto, per conquistare e consolidare il proprio dominio, è una strategia nota da secoli. Eppure, ci siamo fatti trovare impreparati.</p> <p>Oggi il diritto, soprattutto in alcuni settori, è in mano al potere economico e finanziario perché in questo nuovo paesaggio giuridico aperto dalla globalizzazione non si è saputo anticipare le norme a monte, non si è saputo esercitare la necessaria influenza sul loro sviluppo o, al più, ci si è rifugiati nel comodo cantuccio dell’elaborazione di principi che, come già successo per i nostri principi costituzionali, si sono potuti lasciare lì, come non esistessero, dando la possibilità ad altri poteri di elaborare strumenti e accordi che li negavano alla radice, marginalizzando la politica e lasciando lo Stato solo a dover cercare di risolvere le problematiche, sempre più gravi, di instabilità interna</p> <p>Il diritto della concorrenza è assolutamente da salutare con favore perché stimola innovazione e produttività, ma si deve vigilare perché attraverso gli strumenti del diritto non si creino situazioni che favoriscano comportamenti predatori, rendite ingiustificate o che, peggio ancora, premino i peggiori.</p> <p>Ecco perché è importante creare apposite strutture di intelligence giuridica per la prevenzione dei rischi e la gestione delle crisi.</p>2021-04-18T00:00:00+02:00Copyright (c) 2021 Solange Manfredihttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/39Profilazione Sociale e Sicurezza Nazionale2021-04-17T15:45:28+02:00Giovanni Gambinogiovannigambino76@gmail.comAndrea Russoandrea.russo@phd.unict.it<p>Il caso Cambridge Analytica ha evidenziato come la profilazione e l’acquisizione dei dati sia in grado di influire su alcune dinamiche sociali, tra cui le elezioni politiche e le preferenze degli individui. </p> <p>In tale contesto risulta utile approfondire l’argomento, il quale ha implicazioni sia su temi prettamente commerciali e tecnologici, ma anche su importanti temi socio politici.</p> <p>Il <em>Russia gate</em> ha avuto un ruolo essenziale nella campagna politica elettorale che ha visto come protagonista Donald Trump nelle elezioni del 2016. In termini prettamente mediatici il <em>Russia gate</em> si ha evidenziato come una corretta profilazione degli utenti nei social network ha consentito di veicolare notizie ed informazioni, al fine di favorire il partito repubblicano durante i mesi precedenti alle elezioni.</p> <p>La consultazione elettorale che ha sancito <em>Brexit </em>non è stata immune alle tecniche di profilazione, benché, secondo un rapporto<a href="#_ftn1" name="_ftnref1">[1]</a> dell'Information Commissioner's Office (ICO) sulla potenziale influenza sul “<em>leave</em>” Britannico di Cambridge Analytica, della società madre SCL e del Global Science Research (che hanno ottenuto i dati degli utenti di Facebook e dei loro amici tramite un'app di quiz) venga riferito: “apparentemente sembra che gli attori in gioco abbiano aver preso in considerazione l'idea di prendere di mira (profilare) gli elettori britannici, ma hanno abbandonato l'idea”. Inoltre, in merito scrive il Commissario Europeo per le informazioni (ICO) Elizabeth Denham<a href="#_ftn2" name="_ftnref2">[2]</a>: “dalla mia revisione dei materiali recuperati dall'indagine non ho trovato ulteriori prove per modificare la mia precedente opinione secondo cui SCL/CA non erano coinvolti nella campagna referendaria dell'UE nel Regno Unito - al di là di alcune indagini iniziali fatte da SCL/CA in relazione ai dati dell'UKIP nelle prime fasi del processo referendario”.</p> <p>Il ruolo ed il grado di influenza che organizzazioni simili a CA possono assumere sono notevoli, soprattutto se esse saranno in grado di veicolare le corrette informazioni alle giuste persone, al fine di attuare un cambio di paradigma politico nel breve-lungo termine, premettendo che vi è necessità di un'ampia organizzazione, fondi, e dati per organizzare correttamente sia il messaggio che le persone a cui è destinato.</p> <p>Se l’azione è condotta da un’organizzazione, o per meglio dire un attore estero, in relazione a campagne elettorali di un determinato Stato, allo scopo di influire (più o meno) sul risultato elettorale come è stato nel caso dell’IRA (Internet research agency – ndr Agenzia Russa con sede a San Pietroburgo impegnata in servizi di propaganda online) durante le presidenziali americane, ciò rientra nell’ambito della sicurezza nazionale, in quanto vi è il concreto rischio che venga falsata la competizione democratica delle elezioni, andando a minare nel profondo i processi democratici basati sul principio di auto determinazioni delle scelte politiche degli elettori.</p> <p>All’orizzonte si potrebbe delineare una sottile, ma in determinati casi determinate, perdita di sovranità. </p> <p><a href="#_ftnref1" name="_ftn1">[1]</a> https://ico.org.uk/media/action-weve-taken/2618383/20201002_ico-o-ed-l-rtl-0181_to-julian-knight-mp.pdf</p> <p><a href="#_ftnref2" name="_ftn2">[2]</a> https://ico.org.uk/media/action-weve-taken/2618383/20201002_ico-o-ed-l-rtl-0181_to-julian-knight-mp.pdf</p>2021-04-17T00:00:00+02:00Copyright (c) 2021 Giovanni Gambino, Andrea Russohttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/36Il Forte e il Debole nel Contesto della Guerra Economica2021-04-10T11:41:06+02:00Giuseppe Gaglianocestudec@gmail.com<p>Lo scopo dell’articolo è quello di illustrare, alla luce della metodologia della scuola di guerra economica di Parigi, il ruolo della conflittualità nel contesto della guerra economica tra il debole e il forte ponendo l’enfasi sulla capacità da parte del debole di porre in essere una postura offensiva efficace nei confronti del forte attraverso la guerra dell’informazione, postura offensiva questa che in grado se ben condotta e se ben coordinata di ribaltare completamente i rapporti di forza a favore del debole.</p>2021-04-10T00:00:00+02:00Copyright (c) 2021 Giuseppe Gaglianohttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/38Risk Intelligence2021-04-10T17:16:21+02:00Francesco Calzonicalzonifrancesco@hotmail.com<p>Questo articolo ambisce a diffondere la consapevolezza che esistono soluzioni per soddisfare i requisiti informativi delle aziende attive in scenari ostili. Pertanto, si rivolge soprattutto a Security Manager, analisti e dirigenti di organizzazioni con una presenza in tali scenari, specialmente nei settori energia, sicurezza privata, infrastrutture, costruzioni, onlus e multilaterale.</p> <p>Il sistema di sicurezza globale punta a una fase di instabilità a causa di alcuni assestamenti negli equilibri di potenza che sono già in atto. Questa instabilità si manifesterà inevitabilmente lungo le faglie geopolitiche del 21° secolo attraverso nuovi o rinnovati conflitti militari, instabilità politica, disordini sociali ed altri fenomeni destabilizzanti. Le organizzazioni con una presenza sul terreno in tali aree necessitano strumenti adeguati per tutelare la propria continuità operativa, la sicurezza del proprio personale ed i propri margini di profitto.</p> <p>Nello specifico, queste organizzazioni hanno un crescente bisogno di flussi continui, tempestivi ed affidabili di informazioni ed analisi sull’”ecosistema della sicurezza” nelle aree in cui operano, per tutelare propria sostenibilità identificando ed anticipando minacce ed opportunità. Le organizzazioni che non possiedono queste capacità dovrebbero affidarsi ad un servizio di Risk Intelligence.</p>2021-04-10T00:00:00+02:00Copyright (c) 2021 Francesco Calzonihttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/35Il Petrolio dell’Era Digitale2021-03-01T20:59:35+01:00Francesco Mercuricommissione.geospatial@socint.org<p>L’articolo, partendo dall’osservazione di vicende della Guerra Fredda, propone di applicare un controllo sul flusso dei Big Data verso la Cina. La c.d. Economy App rende disponibili quantità enormi di dati che avranno un valore economico sempre più alto; essi contribuiranno allo sviluppo dell’economia basata sull’intelligenza artificiale (AI), campo nel quale, la Cina, si è posta l’obbiettivo di diventare leader mondiale entro il 2030. Tenere questi dati in Europa o almeno limitarne il flusso verso il paese asiatico, impedirebbe alle aziende cinesi di avvantaggiarsene in maniera quasi monopolistica. La Commissione Europea sta già discutendo su alcuni provvedimenti di questo tipo, il Digital Service Act (DSA) e il Digital Market Act (DMA), sono pacchetti normativi importanti, che potrebbero mettere la nostra economia in grado di competere, se opportunamente strutturati e condivisi. Il tema è complesso e va affrontato insieme ad altre questioni come, ad esempio, la struttura e la regolamentazione di internet, infrastruttura fondamentale che permette lo sviluppo economico delle tecnologie in parola. Per portare avanti queste proposte servirebbero accordi multilaterali molto simili a quelli in vigore durante la Guerra Fredda.</p>2021-03-01T00:00:00+01:00Copyright (c) 2021 Francesco Mercurihttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/34Economie Fuori Controllo2021-01-19T19:29:32+01:00Giovanni Gambinogiovannigambino76@gmail.com<p><strong>Prefazione di Mario Caligiuri</strong></p> <p>Il lavoro si pone l’obiettivo di inquadrare i rischi derivanti dalle crisi finanziarie globali in ottica di sicurezza nazionale, inquadrando le stesse da una prospettiva di analisi di intelligence. La trattazione delle crisi è posta in relazione alla salvaguardia degli interessi economici nazionali, individuando fatti e possibili conseguenze, in ottica di prevenzione futura. Perché si sa, spesso la storia si ripete, e l’analisi di fatti storici, anche complessi, potrebbero portare ad inquadrare meglio delle circostanze critiche ripresentabili in futuro, magari consentendo ad analisti e decisori di dotarsi degli strumenti utili ad evitarle.</p> <p>Il tema delle crisi finanziarie globali viene anche analizzato anche sotto il profilo della crescente complessità dell’ingegneria finanziaria, la quale ha mostrato con tutta la sua evidenza quanto sia importante una adeguata regolamentazione, osservando in tale contesto la modificazione nel tempo, in un caso particolare, quanto essa possa incidere nelle manifestazioni delle crisi. A tal proposito viene proposta una analisi sotto tre grandi temi, il primo è quello inerente il ruolo dei grandi player economici di sistema, i quali vengono considerati “too big to fail”, il secondo è quello inerente il sistema bancario ombra, il quale è diventato talmente grande da non poter essere adeguatamente monitorato e quindi regolamentato, il terzo è quello inerente il ruolo delle agenzie di rating, aspetto quest’ultimo diventato con estrema evidenza troppo importante per non essere affrontato.</p> <p>Alla luce dei temi trattati, anche sotto il profilo della sicurezza nazionale, sono state trattate due vicende recenti che hanno lasciato tracce profonde nel nostro paese, l’attacco speculativo contro la lira nel 1992 e la crisi del debito sovrano del 2011.</p> <p>Queste due vicende hanno mostrato con estrema evidenza che economia e finanza giocano un ruolo centrale nelle dinamiche delle relazioni internazionali rivestendo concretamente carattere di sicurezza nazionale, e pertanto, in tale contesto, assume carattere imprescindibile l’utilizzo di un approccio di intelligence.</p>2021-01-19T00:00:00+01:00Copyright (c) 2021 Società Italiana di Intelligencehttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/32Complessità, Intelligenza Artificiale e Infrastrutture Critiche2020-11-19T11:34:08+01:00Roberto Setolar.setola@unicampus.itGiacomo Assenzagiacomo.assenza@unicampus.itAntonino Vaccaroavaccaro@iese.edu<p>La sicurezza e il benessere della popolazione nei paesi sviluppati dipende in modo sempre crescente da un insieme di infrastrutture che, pertanto, sono denominate “Infrastrutture Critiche”. Per una serie di fenomeni legati in primo luogo all’evoluzione tecnologica, questi sistemi sono divenuti sempre più interdipendenti e questo ne ha amplificato il livello di complessità. Purtroppo tale complessità è anche alla base della loro fragilità sistemica, ovvero del fatto che sono proni a eventi catastrofici. L’intelligenza Artificiale rappresenta un valido ausilio per la gestione, quanto meno nelle condizioni ordinarie, delle Infrastrutture Critiche. Nei prossimi anni avremo un proliferare di sistemi “intelligenti” per il supporto alle varie attività. Questo rappresenterà un elemento di sicuro incremento di efficienza ed efficacia, ma al tempo stesso rappresenterà un aumento di complessità che amplificherà, come effetto indesiderato, la complessità del sistema nel suo insieme e quindi la sua fragilità intrinseca. Per compensare questo fenomeno è fondamentale avere operatori adeguatamente formati per poter gestire gli eventi anomali essendo la componete umana l’unica in grado di gestire con adeguata “fantasia” gli eventi rari, i così detti cigni neri, che non appaiono essere ancora alla portata degli attuali sistemi artificiali.</p>2021-01-05T00:00:00+01:00Copyright (c) 2021 Roberto Setola, Giacomo Assenza, Antonino Vaccarohttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/33Intelligence di polizia2020-12-09T08:17:29+01:00Marcello Trisolinimarcello.trisolini@socint.org<p><strong>Prefazione di Mario Caligiuri</strong></p> <p>L’eccessiva fiducia nei mezzi tecnologici nella raccolta informativa da parte dei Servizi di informazione e delle Forze di polizia, come più volte dimostrato non è sufficiente per prevenire i fenomeni di pericolo alla sicurezza di uno Stato o dei suoi cittadini.<br />L'enorme quantità di dati raccolti nel cyberspace non solo pone complessi problemi di gestione, analisi e valutazione delle informazioni, ma anche della loro qualità. Infatti, sempre più spesso i dati sono privi di informazioni di contesto, le sole talvolta capaci di cogliere i “segnali deboli” pericolosi per la sicurezza nazionale e per l’ordine pubblico. Sostiene Mario Caligiuri nella prefazione: «L'Intelligence ha bisogno di competenze umane, perché esercita la logica, la razionalità, il pensiero. In questa originale e argomentata pubblicazione si delinea la figura dello Human Sensor nell'attività di intelligence di polizia. La proposta di questa professionalità può essere considerata la nuova frontiera nella raccolta delle informazioni, come sperimentato con successo dall'esercito americano nella seconda Guerra del Golfo».<br />La formazione di tutte le Forze di polizia in tecniche di OES (osservazione, elicitazione, sorveglianza) aumenterebbe di gran lunga la capacità informativa dando statisticamente maggiori opportunità non solo al contrasto alla criminalità organizzata, ma anche nelle attività dell'intelligence istituzionale. Infatti, si legge sempre nella prefazione: «Con questi strumenti umani si possono affrontare sia i problemi vecchi, come la criminalità organizzata, che quelli nuovi, come il disagio sociale».</p>2020-12-09T00:00:00+01:00Copyright (c) 2020 Marcello Trisolinihttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/31Raccolta dei Comunicati Stampa delle Lezioni della IX Edizione del Master in Intelligence2020-11-15T18:42:15+01:00Mario Caligiurimario.caligiuri@unical.it<p><strong>Università della Calabria - </strong><strong>A.A. 2019-20</strong></p> <p>L’anno accademico 2019/2020, nona edizione del Master in Intelligence, anche se inconsueto, è stato un anno intenso e con risultati importanti.</p> <p>L’edizione è stata inaugurata con un Convegno su “Giulio Andreotti e l’Intelligence al tempo della Guerra Fredda in Italia e nel mondo”, al quale hanno partecipato i figli dello statista, Serena e Stefano Andreotti, che hanno ricordato l’importante eredità culturale e storiografica che il padre ha lasciato.</p> <p>I relatori delle lezioni sono stati prestigiosi e provenienti da molteplici esperienze didattiche e istituzionali. Dal mese di febbraio 2020, la propagazione anche in Italia della COVID-19 ha imposto di tenere le lezioni non più in presenza presso la sede dell’Università della Calabria, ma, esclusivamente, in videoconferenza.</p> <p>Qui sono raccolte tutte le lezioni tenute in presenza o in streaming.</p> <p>Si ringrazia quanti hanno contribuito alla realizzazione di questo volume.</p>2020-11-15T00:00:00+01:00Copyright (c) 2020 Mario Caligiurihttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/30La Difesa della Competitività2020-10-08T22:46:38+02:00Massimo Franchimassimo.franchi3@gmail.comMassimo Regallimassimo.regalli@unipr.itGiulio Tagliavinigiulio.tagliavini@unipr.it<p>Il tema di cui si occupa il saggio si riferisce ai “Foreign Direct Investment” o IDE (Investimenti Diretti Esteri), secondo la corrispondente espressione italiana. In particolare, gli autori si sono concentrati sugli investimenti «passivi», realizzati mediante acquisizione di imprese italiane da parte di soggetti esterni. In linea generale, gli investimenti industriali transazionali sono assai rilevanti per l’innalzamento o, nella peggiore delle ipotesi, la difesa della competitività economica. La competizione tra imprese mediante IDE, che si affianca alla competitività commerciale, è a supporto dell’innovazione tecnologica. Non esiste paese che abbia ottenuto una integrazione opportuna, con efficaci ricadute sull’innovazione e competitività, senza che si sia verificato un flusso attivo e passivo di IDE. I paesi che non hanno consentito tali scambi, sono rimasti inesorabilmente indietro.</p>2020-10-08T00:00:00+02:00Copyright (c) 2020 Società Italiana di Intelligencehttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/29Raccolta dei Comunicati Stampa delle Lezioni della VIII Edizione del Master in Intelligence2020-09-27T11:07:03+02:00Mario Caligiurimario.caligiuri@unical.it<p><strong>Università della Calabria - </strong><strong>A.A. 2018-19</strong></p> <p>La consuetudine di fare seguire a ogni lezione del Master in Intelligence dell'Università della Calabria un comunicato stampa che ne illustrasse i contenuti ha consentito poi di raccoglierli in una pubblicazione densa di significato che riguarda l'edizione 2018/2019, l'ottava dalla fondazione del nostro innovativo percorso formativo.</p> <p>I temi che affronta la pubblicazione spaziano dalla geopolitica alle norme che regolano l'attività sei Servizi, dalla storia dell'intelligence alla sicurezza aziendale, dalla criminalità organizzata al terrorismo islamico.</p> <p>Una ulteriore conferma che l'intelligence rappresenta sempre di più un punto di incontro di saperi, sviluppandosi come una singolare disciplina accademica.</p> <p>Sono innumerevoli, importanti e profondi moltissimi spunti che troverete nelle lezioni riportate nei comunicati stampa.</p> <p>Pagina dopo pagina la mente può spaziare, mettendoci spesso di fronte a realtà che sono davanti agli occhi di tutti ma che in pochi riescono a cogliere.</p> <p>È questa in definitiva l'intenzione di questa pubblicazione: non un'arida raccolta di testi ma, al contrario, viene descritta l'intelligence dal vero come nessuno ve l'ha mai raccontata.</p>2020-09-28T00:00:00+02:00Copyright (c) 2020 Mario Caligiurihttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/28Contact Tracing Now2020-08-30T11:57:37+02:00Roberto Setolar.setola@unicampus.itGiacomo Assenzagiacomo.assenza@unicampus.itGiampiero Nannigiampieronanni@yahoo.com<p>Con la parziale riapertura delle attività economiche e sociali molti governi stanno adottando strumenti di tracciamento dei contatti per monitorare e gestire in modo efficace la ripartenza. Se da una parte il contact tracing può costituire una risorsa critica per ridurre i contagi e prevenire nuovi lockdown, dall’altra sono stati espressi dubbi non solo riguardo al problema della privacy, ma anche riguardo al suo funzionamento sia a livello tecnico, che se calato in un contesto sociale. Questo articolo affronta tali tematiche andando prima ad analizzare come si colloca il <em>contact tracing</em> nel contesto più amplio del bilanciamento dei diritti; per poi focalizzarsi sugli aspetti tecnici e o sul funzionamento delle varie tecnologie e le modalità e strategie di adozione in Italia e all’estero.</p>2020-09-12T00:00:00+02:00Copyright (c) 2020 Società Italiana di Intelligencehttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/19Intelligenza Artificiale e Human Intelligence per la Prevenzione dei Crimini2020-07-31T11:47:43+02:00Elia Lombardoelia@elialombardo.it<p>L’instabilità sociale e la crescente percezione di rischio, con conseguente paura ed insicurezza, possono essere provocati dai rapidi mutamenti che attraversano la società contemporanea, dalla crisi del sistema dei valori, dalla crisi economica ed occupazionale, dagli attentati terroristici, dai flussi migratori transnazionali, dall’eccessivo consumismo generante reificazione, dalla attenuazione o scomparsa dei codici etici e morali che governano i comportamenti ed anche da crisi come quella provocata dalla diffusione del COVID 19 che ha generato una situazione di forte incertezza condizionando l’economia e le aspettative dei cittadini.</p> <p>Tra i fattori di mutamento sociale particolarmente significativi, va considerato anche l’avvento delle nuove tecnologie, che ha portato ad una modificazione strutturale e continuamente cangiante delle relazioni sociali, nonché delle modalità di comunicazione e delle tecniche di organizzazione nelle strutture sociali, da quelle più semplici a quelle più complesse.</p> <p>I rapidi mutamenti fanno reclamare, oggi più che mai, politiche accorte di controllo sociale e di prevenzione della criminalità.</p> <p>Nella pubblicazione vengono illustrati i motivi per i quali è necessario adottare nuove soluzioni per rivoluzionare il metodo di prevenzione dei crimini e quelle che fanno uso di tecniche e di strumenti di Predictive Intelligence possono supportare ed arricchire nuovi paradigmi di prevenzione come quella situazionale che si sta affermando nel mondo per contrastare gli illeciti, soprattutto quelli che maggiormente incidono sulla percezione di sicurezza e sul sentimento di fiducia nelle istituzioni da parte di cittadini ed imprese. Non solo a livello centrale ma sono chiamate in questo le amministrazioni locali alle quali è demandato il compito di adottare soluzioni innovative per migliorare la sicurezza urbana le quali, possono prendere spunto dalle sperimentazioni che da qualche anno si stanno facendo in Italia i cui positivi riscontri, stanno richiamando l'attenzione della comunità scientifica internazionale e degli addetti ai lavori.</p>2020-07-31T00:00:00+02:00Copyright (c) 2020 Società Italiana di Intelligence; Elia Lombardohttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/18Studi di Intelligence2020-07-29T14:48:32+02:00Roberta Calderazzoroberta.calderazzo@email_not_available.itChristian Costantinochristian.costantino@email_not_available.itGiovanni Gambinogiovanni.gambino@email_not_available.itCarmelo Idàcarmelo.ida@email_not_available.itAndreina Morroneandreina.morrone@email_not_available.itAntonio Sapioantonio.sapio@email_not_available.itAlessandra Speranzaalessandra.speranza@email_not_available.itTito Lucrezio Rizzotito.lucrezio.rizzo@email_not_available.comMario Caligiurimario.caligiuri@unical.it<p>Lo sconvolgimento globale causato dalla virulenta diffusione del Covid-19 ha letteralmente stravolto la quotidianità di miliardi di persone. Il lockdown, dichiarato da molti Paesi per tentare di arginare il contagio, per settimane ha prodotto il confinamento di intere popolazioni, un logoramento degli apparati di sanità pubblica e il prolungato stop di molte attività produttive. Il risultato è una grave crisi economica con aziende sull'orlo della bancarotta e milioni di senza lavoro. <br>Analizzando informazioni da fonti aperte e documenti ufficiali prodotti da entità governative e sovranazionali, da centri studi e istituti statistici, gli autori hanno studiato, ciascuno per il proprio ambito, aspetti rilevanti della condizione socio-economica del nostro Paese in questo difficilissimo momento, soffermandosi su alcune tematiche in particolare e con uno sguardo rivolto anche al contesto internazionale. <br>L'impatto e la risposta del sistema sanitario nazionale e del sistema sanitario regionale, infrastrutture critiche del sistema Paese che hanno subito un attacco senza precedenti; la pandemia social, il sentiment e le ripercussioni psicologiche della permanenza forzata in casa; la massiccia e incontrollabile diffusione di fake news e la guerra delle informazioni anche a livello istituzionale; la privacy e i controlli esercitati negli enti pubblici e nelle aziende private costrette ad autorizzate lo smart working; la crisi petrolifera ed energetica con l’oro nero arrivato a costare meno di 10 dollari al barile; il pericolo di infiltrazioni mafiose in settori come l'artigianato, la ristorazione, il commercio all'ingrosso ed al dettaglio, per le difficoltà dovute alla carenza di liquidità finanziaria; le rivolte nelle carceri, unico esempio, quello italiano, nel panorama occidentale; lo stop dei campionati di calcio, rilevante macchina macina soldi, e il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo; la guerra economica europea scaturita dal confronto/scontro sulle misure da attuare per sostenere i Paesi più colpiti dagli effetti del lockdown e per arginare il crollo dei mercati e delle borse. <br>La ferita che si è aperta nel tessuto socio-economico del nostro Paese, così duramente colpito dalla pandemia, rischia di essere infettata da altri virus: quelli diffusi da gruppi di interesse di varia origine e natura che potrebbero tentare, se non lo hanno già fatto, di approfittare di questo momento di difficoltà per speculare sulla crisi, per attaccare i sistemi bancari e le imprese strategiche e per condizionare la ripresa e il ritorno alla normalità. <br>Come si legge nell’introduzione curata dal prof. Caligiuri «gli studi presentati in questa pubblicazione costituiscono un contributo utile dal punto di vista scientifico e culturale alla comprensione di fenomeni decisivi, analizzati attraverso la chiave di volta dell’intelligence che è il campo di battaglia dove si vince o si perde la guerra del futuro».</p>2020-07-29T00:00:00+02:00Copyright (c) 2020 Roberta Calderazzo, Christian Costantino, Giovanni Gambino, Carmelo Idà, Andreina Morrone, Antonio Sapio, Alessandra Speranzahttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/27OSINT e Covid-192020-08-21T22:49:50+02:00Giovanni Naccigiovanni.nacci@email_not_available.com<div class="title"><strong>Prefazione e coordinamento di Mario Caligiuri</strong></div> <p>Tutte le condizioni di crisi in qualche modo costringono individui e organizzazioni a una sorta mobilitazione concettuale. Obbligano a sviluppare soluzioni inedite per fronte a difficili situazioni di forte perturbazione nella vita delle persone, dei gruppi, degli Stati. In questi casi si è soliti affermare che le crisi “insegnano sempre qualcosa”.<br>Cosa può insegnare l’emergenza sanitaria legata al COVID-19 in termini di Studi di Intelligence? Probabilmente molte cose e sotto una pluralità di spetti. In questo breve contributo si intende indagare, a grandi linee, la pandemia intesa come potenziale occasione di riflessione ed evoluzione disciplinare nel campo dell’Intelligence delle Fonti Aperte (OSINT).<br>Come influisce la pandemia sulla ontologia delle fonti e sulle loro prassi informative e relazionali? Come il Coronavirus modifica la struttura dei network delle fonti? In che modo un a Teoria Generale per l’OSINT può contribuire a scongiurare fenomeni particolarmente “infestanti” in situazioni di crisi come la disinformazione e le fake news? Siamo sicuri di possedere gli strumenti concettuali per affrontare e rispondere in modo utile e tempestivo a questi interrogativi? La risposta a tali quesiti risiede in una concreta spinta di innovazione concettuale e disciplinare negli Studi di Intelligence e, in particolar modo, nell’Intelligence delle Fonti Aperte che per le sue peculiarità può essere in grado di rappresentare quella “cassetta degli attrezzi” che è ormai indispensabile per interpretare queste sfide e quelle che verranno.</p>2020-07-27T00:00:00+02:00Copyright (c) 2020 Società Italiana di Intelligencehttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/26Scenario Energetico Post Covid-192020-08-21T22:31:46+02:00Gianmarco Gabriele Marchionnagabrielemarchionna@gmail.com<div class="title"><strong>Prefazione di Mario Caligiuri</strong></div> <p>La ricerca propone un quadro descrittivo del settore energetico contemporaneo con possibili e immediati sviluppi futuri. Pur riconoscendo il rilievo che l'Italia assume per la transizione energetica, si dimostra come la pandemia della Covid-19 stia fungendo da filtro, portando a galla peculiarità differenti. Analizzando ed elaborando dati di fonti aperte da febbraio ad aprile 2020, si trattano temi nevralgici come transizione energetica, mitigazione del rischio e sicurezza nazionale. Partendo da un primo scenario dove la pandemia ha un notevole impatto negativo, Marchionna ne evidenzia anche uno meno severo, dove possono essere colte eventuali opportunità attraverso lo sviluppo di collaborazioni, tecnologie e continuità industriale. Infine, l’autore indica un terzo scenario nel quale profila una visione più inclusiva, con una massiccia sinergia tra pubblico e privato nella definizione di una politica di efficienza energetica nazionale ed europea. L'instant-study si conclude facendo riferimento ad aziende rilevanti nel panorama nazionale ed internazionale che, utilizzando storici legami, ritornano ad essere, nel decisivo settore della politica energetica, pilastri essenziali per le necessarie strategie di tutela dell’interesse nazionale. Ed è proprio l’interesse nazionale il faro che in questa delicatissima fase dovrebbe illuminare ogni scelta politica. Infatti, per la fine del 2020 si prevede una riduzione del PIL italiano di circa il 10 per cento, una cifra talmente drammatica da ipotizzare addirittura una possibile rivolta sociale.</p>2020-07-11T00:00:00+02:00Copyright (c) 2020 Società Italiana di Intelligencehttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/25Covid-19, Golden Power e Fondo Sovrano: considerazioni e proposte per l’Intelligence Economica italiana2020-08-21T22:14:55+02:00Gabriele Mancinigabrielemancini@libero.it<p><strong>Prefazione di Mario Caligiuri</strong></p> <p>La ricerca di <strong>Gabriele Mancini,</strong> con la prefazione e il coordinamento di <strong>Mario Caligiuri</strong>, sostiene che l’emergenza coronavirus ha prodotto, tra gli altri, due recenti provvedimenti che possono rappresentare la premessa per un ulteriore sviluppo, in modo organico, dell’Intelligence Economica nazionale. Si tratta del <strong>notevole ampliamento del “<em>perimetro di sicurezza economica</em>” conseguente al rafforzamento dei “<em>Golden Power”</em></strong> per difendere le aziende strategiche italiane ed una rinnovata attenzione verso l’intervento pubblico nell’economia con <strong>la definizione del cosiddetto “<em>Patrimonio Rilancio”</em> da affidare alla Cassa Depositi e prestiti e che costituisce la base per un fondo sovrano nazionale</strong>, in modo da compete alla pari con gli altri Stati.</p> <p>Nella studio si sostiene che <strong>“il nuovo campo d’azione comporterà inevitabilmente un maggiore sforzo dei nostri Servizi Informativi per supportare adeguatamente le decisioni politiche</strong> in un contesto molto più complesso, dove lo scontro tra i vari Paesi sul terreno economico assumerà centralità assoluta”. Ma soprattutto l<strong>a ricerca propone una possibile architettura per l’Intelligence Economica nazionale,</strong> prevedendo l’istituzione di due strumenti innovativi per gestire il nuovo complesso contesto operativo. La premessa è rappresentata dal “<strong><em>Piano nazionale per la sicurezza economica</em></strong><strong>”, attraverso il quale definire una visione e le linee guida del settore</strong>, con il contributo di tutti gli attori della <em>community </em>di intelligence, (Presidenza del Consiglio, CISR, COPASIR, DIS, AISE, AISI) e integrando il pubblico con il settore privato e della ricerca. Segue la costituzione di una “<strong><em>Agenzia nazionale informazioni per la sicurezza”</em></strong> che, ubicata nell’ambito del DIS, possa <strong>cogliere tutti i segnali anche “<em>scomodi</em>” per indirizzare le politiche pubbliche verso una efficace tutela dell’interesse nazionale</strong>. E questo riordinando, accentrando e focalizzando le competenze e le strutture esistenti, con particolare riferimento a parte di quelle del Gruppo di Coordinamento Poteri Speciali (l’Ufficio della Presidenza del Consiglio che coordina la gestione delle operazioni societarie che minacciano gli interessi nazionali), dell’UCSE (Ufficio centrale di Segretezza del DIS che ha rapporti diretti con le imprese per le abilitazioni di sicurezza e perché valuta la rilevanza strategica degli operatori economici) nonché dei reparti di Intelligence economica operanti nell’ambito dell’AISI, AISE e Guardia di Finanza.</p>2020-06-29T00:00:00+02:00Copyright (c) 2020 Società Italiana di Intelligencehttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/42L’Attacco Cyber alla Mediterranean Shipping Company del 9 aprile 20202021-04-27T18:43:48+02:00Francesco Chiappettafrancesco.chiappetta@protonmail.comAndrea Sberzesberze.osm@gmail.com<p>Il 9 aprile 2020 il sito web della Mediterranea Shipping Company (MSC) per circa 10 ore risultava non disponibile. L’inconveniente si è protratto per circa 6 giorni per poi essere rispristinato il 15 aprile. La pubblicazione è il prodotto di uno studio dell’evento attraverso la selezione e la lettura di fonti essenzialmente aperte ed adeguatamente validate. Gli elementi raccolti alla data di stesura consentono, pertanto, di sviluppare una breve analisi dell’attacco informatico subito e procedere a principali considerazioni di carattere generale inerente la specifica dimensione marittima.</p>2020-05-20T00:00:00+02:00Copyright (c) 2020 Francesco Chiappetta, Andrea Sberzehttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/24Il Fattore X2020-08-21T17:55:51+02:00Luca Zinzulazinzula@biochem.mpg.de<p><strong>Prefazione di Mario Caligiuri</strong></p> <p>Il titolo della ricerca si richiama al fattore "X", che è l’indicatore con il quale la comunità scientifica designa da tempo l'ipotetica malattia infettiva che in qualsiasi momento può diffondersi all'intero pianeta. Il documentato studio di Luca Zinzula affronta due temi fondamentali: l’origine del virus e le modalità di contrasto attraverso le agenzie di intelligence, con valutazioni e considerazioni che vanno oltre l'attuale congiuntura pandemica e investe non auspicabili - ma nemmeno impossibili - scenari futuri. Nella ricerca si sostiene che “la pandemia causata dalla Covid-19 è una crisi di portata globale le cui ripercussioni sanitarie, economiche, politiche e sociali stanno determinando un cambiamento di paradigma nella percezione delle malattie infettive come minaccia asimmetrica alla sicurezza nazionale. L’emergenza Covid-19 è accompagnata da un altrettanto contagiosa disinformazione per la quale è stato coniato il termine di “infodemia”. Si sono in particolare approfondite le speculazioni in merito all’origine del coronavirus responsabile della Covid-19, sulle quali si riflettono dinamiche geopolitiche che determineranno i futuri rapporti fra la Cina, paese dove la pandemia si è generata, e le nazioni in cui questa si è diffusa. In merito al compito che l’intelligence assolve, di prevenire e contrastare ogni forma di minaccia alla sicurezza dello Stato, si configura quindi un nuovo e decisivo ruolo per le agenzie di informazioni e sicurezza nell’acquisire informazioni certe e scientificamente corrette per elaborare le analisi interpretative e preventive più appropriate da sottoporre agli organi decisionali, contenendo nel contempo la diffusione di fenomeni disinformativi dell’infodemia.</p>2020-05-12T00:00:00+02:00Copyright (c) 2020 Società Italiana di Intelligencehttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/21Post Covid-192020-08-20T19:28:09+02:00Mario Caligiurimario.caligiuri@unical.itRoberto Machedaroberto.macheda@icloud.comFrancesco Napolifranconapoli1970@gmail.comLuigi Barberioluigi.barberio@gmail.comLuigi Ruccol.rucco@gmail.com<p>Questa ricerca della Società italiana di intelligence rappresenta un’analisi sulle possibili ricadute della pandemia Covid-19 su alcuni dei principali elementi che costituiscono l’interesse nazionale, per come definiti dalla legge 124/2007.</p>2020-05-01T00:00:00+02:00Copyright (c) 2020 Società Italiana di Intelligencehttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/22Link City - Oltre lo Shock del Coronavirus2020-08-21T17:01:55+02:00Mario Caligiurimario.caligiuri@unical.itElia Lombardoelia@elialombardo.itDonato Piccolidonatopiccoli@libero.it<p>Utilizzando l’algoritmo XLAW, già sperimentato in 11 comuni italiani per prevenire i crimini di carattere predatorio, si possono individuare le zone dove effettuare la prevenzione sulla diffusione della pandemia del coronavirus. Per verificare la validità della proposta, è stata effettuata una simulazione nel nucleo centrale della città di Napoli individuando le tredici zone a più alta probabilità di contatti tra individui. In questo modo si potrebbe disporre di un modello predittivo che permetta di limitare chirurgicamente sul territorio il contatto tra i cittadini per una più efficace gestione dell’emergenza in attesa che venga individuato il vaccino. Infatti, nelle zone individuate dall’algoritmo come quelle a maggiore rischio di contagio presente e futuro si potrà intervenire con azioni mirate. Tra queste: la chiusura totale o parziale di questi luoghi, l’incremento degli sforzi sanitari come l’uso di tamponi specificamente per la popolazione delle zone interessate, il perfezionamento dei controlli di polizia. Inoltre, considerando la “Fase 2” e la probabile “Fase 3” del dopo Coronavirus, questo approccio potrebbepermettere di valutare con sufficiente attendibilità il rischio del contagio in funzione di una graduale e consapevole riapertura delle città, quartiere per quartiere e strada per strada. In definitiva, l’idea che si propone nella ricerca è un’originale integrazione tra ambiti differenti e che attualmente operano in modo scollegato. Partendo dall’esperienza concreta del progetto XLAW, potrebbe risultare utile una collaborazione tra istituzioni pubbliche(dai Comuni all’Istituito Superiore della Sanità), mondo assicurativo (che dispone di competenze specifiche ma affatto non utilizzate nelle politiche pubbliche) e aziende tecnologiche (sempre più strategiche per i dati crescenti di cui dispongono e per le soluzioni digitali che creano). La condizione indispensabile è che questa possibile cabina di regia debba essere guidata dal settore pubblico, che è il responsabile dell’interesse generale per evitare che le esigenze del settore privato possano prevalere. A cominciare da quelle delle multinazionali tecnologiche.</p>2020-04-27T00:00:00+02:00Copyright (c) 2020 Società Italiana di Intelligencehttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/11Crisi da Coronavirus - Ipotesi di intervento fiscale2020-06-26T09:18:10+02:00Giuseppe Pizzoniagiuseppe.pizzonia@gmail.com<p>Ipotesi di intervento fiscale a commento dello studio SOCINT "Post Covid-19: Analisi di intelligence e proposte di policy 2020 – 2021". Il contributo è proposto dal Prof. Avv. Giuseppe Pizzonia, Aggregato di Diritto Tributario presso l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, rinomato professionista del settore e socio di uno dei più importanti studi legali e fiscali italiani.</p>2020-04-22T00:00:00+02:00Copyright (c) 2020 Società Italiana di Intelligencehttps://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/23La Pandemia Immateriale2020-08-21T17:29:52+02:00Luigi Giungatolgiungato@gmail.com<p><strong>Introduzione e coordinamento a cura di Mario Caligiuri</strong></p> <p>A generare il panico nella popolazione non è solo la dimensione sanitaria del Coronavirus ma anche quella immateriale del contagio che avviene attraverso <em>fake news</em>, disinformazione e incoerenza delle dichiarazioni delle autorità. L’individuazione del problema di un contagio mediatico è il primo esito della ricerca <em>“La pandemia immateriale. Gli effetti del Covid-19 tra social asintomatici e comunicazione istituzionale”,</em> condotta dal 1 febbraio al 10 aprile 2020. Attraverso gli strumenti della <em>sentiment analysis</em> applicata ai media, nello studio è stata analizzata la narrazione mediatica del fenomeno “Coronavirus” nel nostro Paese, per individuare sia la dimensione immateriale del contagio, sia i suoi effetti sull’opinione pubblica. Il risultato che emerge è quello di un'emergenza e di una psicosi subìta da parte della popolazione italiana, al contrario di altre comunità nazionali in cui è stata la società civile a dettare le azioni delle autorità, come nei casi rilevati di Gran Bretagna, Spagna, Svizzera e Belgio. Attraverso <em>Google Trends</em>, <em>Buzzsumo</em> e <em>Brand24</em>, si sono elaborati i grafici riguardanti i <em>trend</em> di interesse del pubblico e dei news media nei riguardi del termine "Coronavirus". Questi dati sono stati poi confrontati con quelli di altri Paesi, rilevando che l’Italia ha avuto un ruolo trainante nella narrazione dell’emergenza globale e che la percezione nazionale è stata prevalentemente determinata dalle decisioni e dalle dichiarazioni delle istituzioni pubbliche. Peraltro tali dichiarazioni, non sempre coerenti fra di loro, hanno influito non solo sulla percezione del rischio, quanto sulla narrazione della paura. Infatti, fino alla dichiarazione dello stato di emergenza della Lombardia il 20 febbraio, le attenzioni del pubblico relegavano il Covid-19 solo ai margini delle priorità. Da allora la pandemia è entrata prepotentemente a fare parte dell’agenda collettiva italiana, influenzando anche quella internazionale. Dalla ricerca si è però rilevato anche che la prima tendenza da parte del pubblico italiano sia stata quella di sottovalutare il rischio. È dalla successiva conferenza stampa del 27 febbraio del Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che si presentò in mascherina dichiarando di volersi autonomamente sottoporre a quarantena, che si sono moltiplicate le dichiarazioni delle autorità, politiche e sanitarie, veicolate dai mass media. Tali dichiarazioni hanno potentemente condizionato la percezione collettiva, fino a determinare uno shock comunicativo che ha modificato bruscamente in maniera drammatica la narrazione della malattia. In altri Paesi, al contrario, sono state determinanti le pressioni della società civile, diffuse attraverso i social, a dettare le agende dei media e, di conseguenza, le azioni di Governi, che all’inizio il più delle volte erano piuttosto scettici. Inoltre si è rilevato che in questo periodo in cui il distanziamento sociale imposto dall’autorità ha reso la popolazione più dipendente che mai da computer, smartphone e tv, la percezione della realtà che ci circonda si sta basando esclusivamente sui mezzi di informazione di massa e interpersonali, tra i quali emerge il ruolo non facilmente misurabile ma influentissimo di WhatsApp, all’analisi del quale è dedicata una parte cospicua della ricerca. Infatti, nella città virtuale in cui la maggior parte della popolazione è costretta a vivere, la disinformazione si propaga con la stessa aggressività del virus biologico, attraverso la condivisione collettiva di narrazioni frammentate e incoerenti, che determinano il manifestarsi di uno stato di ansia permanente, alimentando un panico diffuso che limita una più serena valutazione della realtà. Queste caratteristiche manipolatorie della società dell’informazione, utilizzate da tutti i Governi, determinano, nello stesso tempo, pulsioni alla censura e al controllo. Una sfida alla democrazia che genera timori e pone interrogativi, al fine di rendere consapevoli i cittadini sul rischio della sorveglianza di massa e a comprendere i meccanismi del contagio mediatico. Questi temi vengono costantemente monitorati attraverso la ricerca, che continua così come l’infezione sanitaria di Covid-19, con l’obbiettivo di contribuire a fronteggiare culturalmente il virus per salvaguardare i diritti alla salute e alla libertà dei cittadini. </p>2020-04-11T00:00:00+02:00Copyright (c) 2020 Società Italiana di Intelligence